giovedì 15 dicembre 2011

E' "l'inverno della recessione": lo dice il centro studi della Confindustria


ROMA - Sull'eurozona cade "l'inverno della recessione" che "in Italia è iniziata prima e risulterà più marcata" rileva il centro studi di Confindustria. Che prevede un crollo del Pil di 2 punti percentuali tra la scorsa estate e la prossima primavera. Le stime per il 2012 sono state tagliate dal +0,2% al -1,6%, per il 2011 dal +0,7% al +0,5%.
Confindustria giudica "molto probabile che si attenui il reintegro delle persone in Cig, aumentino i licenziamenti, il tasso di disoccupazione salga più velocemente e raggiunga il 9% a fine 2012". Con altre 219 mila persone occupate in meno il biennio 2012-2013 si chiuderà conun calo di 800 mila lavoratori da avvio crisi a inizio 2008.

"La pressione fiscale raggiungerà livelli record: 45,5% del Pil tra due anni, inclusi i tagli alle agevolazioni fiscali che dovranno scattare a partire dall'ultima parte del 2012". 
Le analisi del centro studi di Confindustria "evidenziano quanto la crisi abbia falcidiato i posti di lavoro tra i giovani (-24,4% per i 15-24enni, -13% per i 25-34enni da metà 2008 a metà 2011; + 6,6% per gli over 45enni)". Penalizzati "i maschi (-3,4%; zero tra le donne) e chi ha una minore istruzione (-10,6% per quanti hanno solo la licenza media, +3,1% per i diplomati, +3,9% i laureati)".
"L'esito più probabile" della crisi è una ripresa "dalla tarda primavera 2012": il centro studi di Confindustria crede nel "lieto fine" ma avverte che saremo a un bivio "senza mezze misure" con dissolvimento dell'euro, fallimento di imprese e banche, milioni di posti lavoro persi, crisi del debito anche nei Paesi virtuosi.

Frena l'inflazione a novembre. Il dato definitivo comunicato dall'Istat indica un incremento tendenziale del 3,3% contro il 3,4% di ottobre. Su base mensile l'indice del costo della vita risulta in calo dello 0,1% come non accadeva da settembre 2010. Il cosiddetto carrello della spesa, vale a dire il gruppo dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, ha segnato a novembre un incremento dei prezzi dello 0,4% su base mensile e del 4,2% su base annua contro il +4,1% a ottobre. E' il livello massimo da ottobre 2008. Lo rende noto l'Istat.
L'inflazione acquisita per il 2011 si stabilizza al 2,7%. L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende al 2,4% dal 2,5% di ottobre. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo e' stabile al 2,4%. Il rallentamento dell'inflazione, spiega l'Istat, deriva da un aumento del tasso di crescita tendenziale dei prezzi dei beni (+4,0%, dal +3,9% di ottobre), piu' che compensato dalla diminuzione di quello dei servizi (+2,4%, dal +2,6% del mese precedente).

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