MILANO - Le borse europee chiudono in netto calo per le continue tensioni sul debito dell'eurozona. Ad allarmare i mercati e' stata l'asta di Bund decennali, terminata con il collocamento di solo 3,9 miliardi di euro di titoli rispetto ai 6 miliardi offerti. A peggiorare il morale sono poi arrivati le mediocri letture degli indici Pmi della Cina e dell'eurozona e alcuni deludenti dati macro Usa, che hanno spinto in deciso ribasso Wall Street.
A indossare la maglia nera e' Milano, con l'indice Ftse Mib che lascia sul terreno il 2,59% a 13.915,78 punti. Il Dax di Francoforte arretra dell'1,44% a 5.457,77 punti, il Cac 40 di Parigi cede l'1,68% a 2.822,43 punti, l'Ftse 100 di Londra segna -1,29% a 5.139,78 punti, l'Ibex di Madrid scivola del 2,09% a 7.739,3 punti
Lo spread Btp-Bund resta sostenuto, a 488 punti base secondo Bloomberg sulla scadenza decennale, dopo che in mattinata aveva superato un altro limite allarmistico, quello dei 500 punti (o 5 punti percentuali pieni).
Oggi ben oltre il 7 per cento sono saliti i tassi retributivi dei Btp a 2 e 5 anni, nel primo caso fino al 7,41 per cento, sul quinquennale fino al 7,25 per cento. Si continua ad assistere così a quella che viene definita "inversione della curva" sui rendimenti, perché solitamente è sulla scadenze più lunghe che sono più elevati, essendo maggiore l'incertezza. Il quadro attuale riflette però anche il fatto che i timori dei mercati virano maggiormente sul breve termine.
A indossare la maglia nera e' Milano, con l'indice Ftse Mib che lascia sul terreno il 2,59% a 13.915,78 punti. Il Dax di Francoforte arretra dell'1,44% a 5.457,77 punti, il Cac 40 di Parigi cede l'1,68% a 2.822,43 punti, l'Ftse 100 di Londra segna -1,29% a 5.139,78 punti, l'Ibex di Madrid scivola del 2,09% a 7.739,3 punti
Lo spread Btp-Bund resta sostenuto, a 488 punti base secondo Bloomberg sulla scadenza decennale, dopo che in mattinata aveva superato un altro limite allarmistico, quello dei 500 punti (o 5 punti percentuali pieni).
Oggi ben oltre il 7 per cento sono saliti i tassi retributivi dei Btp a 2 e 5 anni, nel primo caso fino al 7,41 per cento, sul quinquennale fino al 7,25 per cento. Si continua ad assistere così a quella che viene definita "inversione della curva" sui rendimenti, perché solitamente è sulla scadenze più lunghe che sono più elevati, essendo maggiore l'incertezza. Il quadro attuale riflette però anche il fatto che i timori dei mercati virano maggiormente sul breve termine.
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