lunedì 14 novembre 2011

La Lega riapre il Parlamento della Padania e conferma il no a Monti. La base in festa

MILANO - Il Carroccio riapre il Parlamento del Nord. Lo ha deciso la segreteria politica della Lega Nord, presieduta da Umberto Bossi, che si e' riunita oggi presso la sede federale di via Bellerio.
  La riunione, si legge in una nota, "ha deliberato la riapertura del Parlamento della Padania che tornera' a riunirsi il prossimo 4 dicembre
Il Carroccio ha così ratificato la linea politica già espressa dal segretario federale al Presidente della Repubblica e al Presidente incaricato Mario Monti", è scritto.
La riunione dei vertici leghisti ha annullato le consultazioni del presidente incaricato, Mario Monti, con il gruppo parlamentare del Carroccio, consultazione sostituita da una telefonata di Umberto Bossi con Monti.
L'annuncio della riapertura del Parlamento del Nord sembra rimarcare l'intenzione del partito di configurarsi come forza di opposizione. Inoltre conferma la linea espressa domenica da Umberto Bossi al Quirinale: no alla fiducia al governo Monti, ma valutazione caso per caso dei provvedimenti che porterà in Parlamento.
Il Parlamento della Padania è nato nel 1997 a Villa Riva Berni, a Bagnolo San Vito (Mn). Ogni cinque anni elegge i rappresentanti dei partiti e il Primo ministro della Padania. L'organismo viene sciolto nel 1999 per riaprire i battenti il 10 febbraio 2007 con sede a Vicenza, nella villa Bonin Maistrello, su richiesta del segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi. Attualmente il presidente del Parlamento è Roberto Maroni..


Il governo Monti? Si tratta di "un colpo di Stato" e "bene fa la Lega a restare fuori". Bravo Bossi, quindi, l'unico ad avere il coraggio di fare opposizione. L'obiettivo e' di tornare alle origini, secessione e indipendenza del nord. La base del Carroccio e' un fiume in piena: sulle frequenze di Radio Padania Libera, gli ascoltatori approfittano numerosi del 'filo diretto' no stop e senza filtri (dalle 6 alle 22) per attaccare il presidente incaricato, Mario Monti, "bancario dell'Europa" che, sostiene un padano, "ci tasserà tutto, a noi del Nord che dovremo mandare un sacco di soldi al meridione, che sperpereranno come sempre, e noi resteremo qui più poveri".

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