NAPOLI, 19 marzo - La polizia sta eseguendo un maxi sequestro di beni nelle province di Napoli, Caserta ed Alessandria ad un imprenditore ritenuto elemento di spicco del clan dei Casalesi, Emilio Capone, sessantanovenne, originario di San Cipriano d'Aversa (Ce), imprenditore nel settore edile. L'operazione è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e vede impegnati gli uomini del Servizio centrale operativo e delle squadre mobili di Napoli e Caserta. Il valore del patrimonio sequestrato, tra cui società immobiliari, terreni e rapporti bancari, è di oltre 10 milioni.
Capone, secondo gli investigatori, «era il punto di riferimento del clan dei casalesi, fazione Bidognetti, in quanto metteva stabilmente a disposizione della »famiglia« le proprie conoscenze ed attività economiche. Capone, insieme ai suoi familiari, gestiva, di fatto, per conto del gruppo criminale di riferimento, gli allacci all'acquedotto comunale di Castel Volturno (Ce).
Il rapporto sinallagmatico del Capone con il clan produceva vantaggi per entrambi i contraenti, consistenti per l'imprenditore nell'imporsi nel territorio in posizione dominante e per il sodalizio criminoso nell'ottenere una quota, pari a circa un terzo, dei compensi che gli utenti privati versavano per l'allaccio alla rete idrica comunale».
Il rapporto sinallagmatico del Capone con il clan produceva vantaggi per entrambi i contraenti, consistenti per l'imprenditore nell'imporsi nel territorio in posizione dominante e per il sodalizio criminoso nell'ottenere una quota, pari a circa un terzo, dei compensi che gli utenti privati versavano per l'allaccio alla rete idrica comunale».
Tra i beni sequestrati «Emil Costruzioni » s.r.l.« con sede in Castel Volturno; un immobile a Mondragone (Ce); terreni a Castel Volturno, Casal di Principe e Mondragone con immobili e capannoni abusivi
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