ROMA, 21 marzo - Dopo l'attentato di Tunisi "non è possibile escludere azioni emulative in Italia". E' quanto scritto in una circolare del Dipartimento di Pubblica sicurezza nella quale si invitano gli organismi di sicurezza a "sensibilizzare ulteriormente" le misure di vigilanza a sedi diplomatiche tunisine e ai siti sensibili, in particolare ambasciate e consolati.
Gentiloni: a minaccia globale si risponde con unità - "Alla minaccia globale si deve reagire con fermezza, con la coesione delle nostre comunità e, anzitutto, con unità dello schieramento politico, senza allarmismi". Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Torino dove ha firmato con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon ed il sindaco Piero Fassino il protocollo d'intesa per il finanziamento dello Staff College delle Nazioni Unite.
Le salme delle quattro vittime italiane nell'attacco terroristico di Tunisi sono arrivare questa mattina alle 11.10 a Ciampino con un volo dell'Aeronautica Militare. All'aeroporto di Ciampino c'erano il premier Renzi e il ministro Gentiloni. Dopo alcune attività della procura di Roma, che sta svolgendo gli accertamenti giudiziari, lo stesso aereo partirà per Torino.
Domenica il rientro dei feriti - Gli italiani feriti nell'attentato di Tunisi, che possono essere trasportati, rientreranno in Italia "probabilmente dopodomani (domenica ndr)". ço ha detto ancora il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Il rientro, ha precisato, sarà effettuato "in collaborazione con la Costa".
Già rientrata la compagna dell'uomo ucciso - E' rientrata a Novara Sonia Reddi, la compagna di Francesco Caldara, una delle vittime italiane dell'attentato di Tunisi. La donna, colpita dai proiettili dei terroristi a una spalla, è atterrata a Malpensa con la nipote, che l'aveva raggiunta in Tunisia, ed è stata poi ricoverata in ospedale a Novara. "Ho visto cose terribili - ha detto ai parenti che la aspettavano - ho creduto di non potervi vedere mai più: ho pensato di morire anche io".
Gentiloni: a minaccia globale si risponde con unità - "Alla minaccia globale si deve reagire con fermezza, con la coesione delle nostre comunità e, anzitutto, con unità dello schieramento politico, senza allarmismi". Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Torino dove ha firmato con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon ed il sindaco Piero Fassino il protocollo d'intesa per il finanziamento dello Staff College delle Nazioni Unite.
Le salme delle quattro vittime italiane nell'attacco terroristico di Tunisi sono arrivare questa mattina alle 11.10 a Ciampino con un volo dell'Aeronautica Militare. All'aeroporto di Ciampino c'erano il premier Renzi e il ministro Gentiloni. Dopo alcune attività della procura di Roma, che sta svolgendo gli accertamenti giudiziari, lo stesso aereo partirà per Torino.
Domenica il rientro dei feriti - Gli italiani feriti nell'attentato di Tunisi, che possono essere trasportati, rientreranno in Italia "probabilmente dopodomani (domenica ndr)". ço ha detto ancora il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Il rientro, ha precisato, sarà effettuato "in collaborazione con la Costa".
Già rientrata la compagna dell'uomo ucciso - E' rientrata a Novara Sonia Reddi, la compagna di Francesco Caldara, una delle vittime italiane dell'attentato di Tunisi. La donna, colpita dai proiettili dei terroristi a una spalla, è atterrata a Malpensa con la nipote, che l'aveva raggiunta in Tunisia, ed è stata poi ricoverata in ospedale a Novara. "Ho visto cose terribili - ha detto ai parenti che la aspettavano - ho creduto di non potervi vedere mai più: ho pensato di morire anche io".
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