PORDENONE, 18 mar. - "Siamo in presenza di un duplice omicidio". Non ha piu' dubbi il Procuratore della Repubblica di Pordenone Marco Martani dopo la svolta che hanno assunto le indagini sulla morte di Teresa Costanza, 30 anni di Agrigento e del convivente Trifone Ragone, 29 di Monopoli (Bari) trovati morti ieri sera all'interno della propria vettura con ferite d'arma da fuoco alla testa. Non più quindi omicidio-suicidio, ma una vera e propria esecuzione da parte di una persona al momento del tutto sconosciuta. A chiarire i dubbi degli inquirenti è il fatto che non sia stata trovata l'arma a bordo della vettura. Teresa e' stata raggiunta da tre proiettili alla testa, lui da uno, tutti sparati da una pistola calibro 7,65. E adesso è caccia all'uomo: gli inquirenti stanno sentendo alcune persone che per un motivo o per l'altro a quell'ora sono transitate di fronte alla palestra dove era posteggiata la vettura con all'interno i due cadaveri. Qualcuno ha udito delle piccole esplosioni, come se fossero stati lanciati dei mortaretti, ma per il momento nulla di più. Anche le telecamere posizionate attorno al parcheggio sembra non possano dare risposte di rilievo agli interrogativi che si stanno ponendo gli inquirenti. In queste ore sono in corso rilievi scientifici e balistici. Secondo una prima ricostruzione l'esecuzione ha tutte le caratteristiche di un regolamento di conti e a sparare potrebbe essere stata una solo persona.Cinque i colpi sparati, quattro dei quali andati a segno. Tutto è avvenuto in pochi attimi senza che i fidanzati avessero il tempo di tentare la fuga o di difendersi. "Le indagini proseguono senza tralasciare nessuna pista" su due persone normali, che conducevano una vita normale: lei lavorava alle Assicurazioni Zurich, lui sottufficiale dell'Esercito con la passione della palestra e dei concorsi pesistici. A Pordenone sono intanto giunti i familiari delle vittime.
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mercoledì 18 marzo 2015
PORDENONE, duplice omicidio la morte dei due fidanzati
PORDENONE, 18 mar. - "Siamo in presenza di un duplice omicidio". Non ha piu' dubbi il Procuratore della Repubblica di Pordenone Marco Martani dopo la svolta che hanno assunto le indagini sulla morte di Teresa Costanza, 30 anni di Agrigento e del convivente Trifone Ragone, 29 di Monopoli (Bari) trovati morti ieri sera all'interno della propria vettura con ferite d'arma da fuoco alla testa. Non più quindi omicidio-suicidio, ma una vera e propria esecuzione da parte di una persona al momento del tutto sconosciuta. A chiarire i dubbi degli inquirenti è il fatto che non sia stata trovata l'arma a bordo della vettura. Teresa e' stata raggiunta da tre proiettili alla testa, lui da uno, tutti sparati da una pistola calibro 7,65. E adesso è caccia all'uomo: gli inquirenti stanno sentendo alcune persone che per un motivo o per l'altro a quell'ora sono transitate di fronte alla palestra dove era posteggiata la vettura con all'interno i due cadaveri. Qualcuno ha udito delle piccole esplosioni, come se fossero stati lanciati dei mortaretti, ma per il momento nulla di più. Anche le telecamere posizionate attorno al parcheggio sembra non possano dare risposte di rilievo agli interrogativi che si stanno ponendo gli inquirenti. In queste ore sono in corso rilievi scientifici e balistici. Secondo una prima ricostruzione l'esecuzione ha tutte le caratteristiche di un regolamento di conti e a sparare potrebbe essere stata una solo persona.Cinque i colpi sparati, quattro dei quali andati a segno. Tutto è avvenuto in pochi attimi senza che i fidanzati avessero il tempo di tentare la fuga o di difendersi. "Le indagini proseguono senza tralasciare nessuna pista" su due persone normali, che conducevano una vita normale: lei lavorava alle Assicurazioni Zurich, lui sottufficiale dell'Esercito con la passione della palestra e dei concorsi pesistici. A Pordenone sono intanto giunti i familiari delle vittime.
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