FIRENZE - E' quella di un maniaco l'ipotesi che stanno seguendo gli investigatori che indagano sull'omicidio della donna trovata morta a Firenze, legata ad una sbarra, come crocifissa. In base a quanto emerso dai primi accertamenti non è escluso che la donna sia stata legata e seviziata sessualmente e che poi sia stata abbandonata in quelle condizioni e che sia morta successivamente da sola.
Lo dimostrerebbero le ecchimosi sulle braccia all'altezza dello scotch che la teneva legata, che testimonierebbero una ricerca disperata di liberarsi. Che possa trattarsi di un maniaco gli investigatori lo deducono anche dalle condizioni in cui è stata trovata la vittima.
Le procedure di identificazione devono ancora concludersi ma al momento la vittima risulterebbe essere una romena di 26 anni. La donna è stata trovata nuda, indossava soltanto un paio di scarpe da tennis e dei calzini. Sarebbe morta intorno a mezzanotte. Gli investigatori stanno analizzando casi analoghi avvenuti in passato. Hanno riscontrato profonde analogie con uno avvenuto lo scorso anno nello stesso posto: in quell'occasione, però, la donna non venne uccisa.
L'uomo che ha dato l'allarme è uscito di casa per fare un giro in bicicletta, quando ha visto il corpo che si trovava in una strada secondaria, vicino all'Arno, sotto al cavalcavia della A1 nella zona di Ugnano.
Il luogo dove è stato trovato il cadavere è conosciuto come abitualmente frequentato dalle prostitute. Gli abitanti della zona si sono spesso lamentati per questo. Su un muro della zona ci sono anche scritte spray di protesta per la frequente presenza di prostitute.
Il caso precedente risale al marzo dello scorso anno: la prostituta, una donna italiana di 46 anni, denunciò di essere stata immobilizzata, violentata e rapinata della borsa da un cliente, proprio nella stessa strada, in via del Cimitero di Ugnano, nei pressi del cavalcavia sotto l'autostrada A1. All'arrivo dei carabinieri, intervenuti su segnalazione di alcuni residenti allarmati dalle sue grida, la donna era a terra, nuda, i polsi legati con dei lacci a una transenna spartitraffico. Era stata avvicinata dal cliente in via di Novoli, alla periferia nord della città, poi convinta a salire sulla sua auto.
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