lunedì 5 maggio 2014

Coppa Italia: c’erano altri tre ultrà con lo sparatore romanista

ROMA - Sono almeno tre le persone che erano con Daniele De Santis allo scoppio dei primi tafferugli nella zona di Tor di Quinto nel prepartita di Coppa Italia. Ne sono convinti i magistrati della procura di Roma che stanno ricostruendo le fasi della rissa culminata con il ferimento, da parte di De Santis, del tifoso napoletano Ciro Esposito e di altri due sostenitori azzurri. A confermare la presenza di altre persone, tutte con in testa un casco nero integrale, ci sarebbe la testimonianza, ritenuta attendibile, di un tifoso del Napoli.
"L'ho visto meglio di domenica. Risponde con la testa alle domande. Il medico ha detto che le condizioni sono ancora critiche, ancora da valutare, ma io mi accontento di un passo al giorno". Lo ha riferito Giovanni Esposito, il padre di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli ferito sabato. "Io sono molto affettuosa. Solo baci e carezze. L'ho visto meglio", ha detto la mamma di Ciro, Antonella Leardi.

Il ministro degli Interni ha smentito categoricamente, nel corso della conferenza stampa a Milano per il comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, che sabato allo stadio Olimpico di Roma ci sia stata una trattativa tra Stato e capi ultrà per giocare la finale di Coppa Italia. "Non sta nè in cielo nè in terra", ha detto Angelino Alfano.

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