martedì 6 maggio 2014

Cinque anni di Daspo per "Genny 'a carogna"

Genny 'a carogna allo stadio durante Napoli-Fiorentina
NAPOLI - La Prefettura ha inflitto cinque anni di Daspo (interdizione ai campi di calcio) per “Genny ‘a carogna”, protagonista degli incidenti in Napoli-Fiorentina e portatore insano della maglietta “Speziale libero”, con riferimento all’omicidio dell’ispettore capo della polizia Raciti. Per Gennaro De Tommaso, comunica il ministro Alfano, ci sarà "il divieto di accedere per 5 anni agli stadi e a tutti gli impianti sportivi (Daspo) del territorio nazionale, ove si disputano incontri di calcio a qualsiasi livello, sia agonistico che amichevole. Il divieto, durante le manifestazioni sportive, da 4 ore prima e 2 ore dopo, è esteso alle zone circostanti gli stadi e a tutte le aree e le vie interessate alla sosta, al transito e al trasporto dei tifosi". L'uomo, prosegue il ministro, è stato anche denunciato all'autorità giudiziaria per rispondere di istigazione a delinquere, partecipazione a fatti di violenza e superamento di barriere. In conseguenza del Daspo per 5 anni Gennaro Di Tommaso stasera non potrà assistere alla partita Napoli-Cagliari in programma al San Paolo. Il Daspo è firmato dai Questori di Roma e Napoli. Un altro Daspo è stato predisposto anche ai danni dell'ultrà napoletano Massimiliano Mantice. La polizia li sta ora notificando ai due destinatari. 
A proposito di magliette: per la partita di stasera Napoli-Cagliari gli ultrà ne avrebbero preparate 30mila da indossare sugli spalti. Alfano ha sottolineato che i tifosi che durante Napoli-Cagliari indosseranno la magliettaincriminata "saranno individuati e saranno sottoposti a Daspo".
Nel settore delle indagini "l'esame dello stub eseguito su Daniele De Santis è compatibile con materiale da sparo". Questa la precisazione che arriva dalla Questura di Roma dopo l'esito negativo del guanto di paraffina. In sostanza, si sottolinea, l'esame pur negativo avrebbe evidenziato la presenza di tracce di polvere da sparo. De Santis resta indagato anche perché ci sono tre testimoni che lo inchiodano. Le loro parole non lasciano dubbi: "A sparare contro i napoletani è stato lui". L'ultrà della Roma, nell'immediatezza del fermo, aveva negato: "Non sono stato io".

De Santis, oltre ad essere accusato di avere sparato contro i tifosi napoletani, è stato anche visto lanciare delle bombe carta e materiali pirotecnico negli attimi che hanno preceduto il ferimento dei tre supporter partenopei. Le tracce di polvere da sparo rilevate dallo stub, non in quantità tale da far risultare l'esame positivo, potrebbero ricondurre sia alla pistola che alle bombe carta che De Santis avrebbe lanciato.
Verranno dunque eseguiti ulteriori accertamenti sulla Beretta 7.65 con matricola abrasa dalla quale sono partiti i cinque colpi, quattro dei quali hanno ferito tre tifosi napoletani sabato prima della finale di Coppa Italia. Dopo l'esito negativo dello stub, verrà fatto l'esame delle impronte sull'arma che sia gli investigatori che gli inquirenti asseriscono sia stata impugnata ed usata da Daniele De Santis per fare fuoco sui napoletani. La pistola è stata trovata dalla proprietaria di una vicina discoteca dietro un vaso al di là del cancello del circolo sportivo gestito da De Santis, a qualche metro di distanza dove il romanista giaceva in terra dopo essere stato picchiato dai napoletani. La donna, per timore di un epilogo peggiore, ha dichiarato di avere preso l'arma e "di averla gettata in un cassonetto" per poi soccorrere De Santis. Sulla scena inoltre, sempre secondo alcuni testimoni, compaiono anche tre uomini con caschi integrali fuggiti all'arrivo degli ultrà napoletani: forse dei complici di De Santis.
Intanto Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito sabato "è stato sottoposto nella notte a intervento di emicolectomia destra per ischemia tardiva del colon, senza perforazione, susseguente agli arresti cardiocircolatori intercorsi 48 ore fa. Permangono critiche le condizioni del paziente, ricoverato presso il Centro di Rianimazione del Gemelli, con la necessità di supporto farmacologico e strumentale alle principali funzioni vitali". Lo comunica il policlinico romano nel bollettino medico.

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