sabato 22 marzo 2014

Grillo a La7: Bersani mandato al massacro

Beppe Grillo durante l'intervista a Mentana
ROMA - Le consultazioni di Pier Luigi Bersani con noi "le hanno fatte per mandarlo al macello e ho le prove. L'ambasciatore inglese invitò me e Casaleggio a pranzo. C'eravamo io, lui e poi ci ha detto che Letta era al piano di sopra. Questo succedeva un mese prima di Gargamella. Vuol dire che i giochi erano già fatti". Lo afferma Beppe Grillo nell’intervista concessa a Enrico Mentana ieri sera a “Bersaglio mobile” su LA7, la prima volta che accade.
Non c'era alcun interesse a promuovere un incontro tra Grillo e Enrico Letta nella residenza dell'ambasciatore britannico a Roma e la "presenza concomitante" dei due politici e' stata dovuta ad ''una improvvisa sovrapposizione di agende". E' la precisazione dell'ambasciata britannica dopo l'intervista di Grillo a Mentana. "Apprendiamo dall'intervista rilasciata da Beppe Grillo di allusioni relative ad un presunto tentativo da parte dell'ambasciatore Prentice di favorire in qualche modo un incontro tra Enrico Letta e lo stesso Grillo in una fase particolarmente delicata della politica italiana successiva all'esito delle scorse elezioni. Ciò non corrisponde a verità e la presenza concomitante di Enrico Letta e del sig. Grillo presso la residenza di Villa Wolkonsky, dovuta ad un'improvvisa sovrapposizione di agende, è stata gestita nel pieno rispetto della privacy di entrambi gli ospiti e non ha portato ad alcun incontro tra i due, incontro che l'ambasciata non aveva peraltro alcun interesse a promuovere". "Precisiamo inoltre - ai aggiunge - che la colazione dell'ambasciatore Prentice con Enrico Letta, alla quale Grillo non è mai stato invitato ad unirsi, era da lungo tempo programmata per discutere l'organizzazione della XXI edizione del convegno italo-britannico di Pontignano (che ha avuto quindi luogo nel mese di ottobre 2013), di cui Enrico Letta è co-chairman insieme a Lord Chris Patten".

Renzi preso in giro - "In Europa hanno preso Matteo Renzi per il culo. Sono i tg che devono essere processati". Non usa poi mezzi termini Beppe Grillo che ha criticato il fiscal compact: "Strappiamolo, perché una parte di questo debito è immorale. Facciamo quel che ha fatto la Germania nel 1953 che ha pagato la metà dei debiti di guerra e poi con l'unificazione con Kohl ha versato pochissimo".

Expo, "pm si sentono spalleggiati da M5s- "Non è un caso che dopo due giorni che entriamo nell'Expo partono gli arresti. Ora la magistratura si sente spalleggiata da una forza politica", ne è sicuro il leader dei 5 stelle, spiegando: "Tutte le 10 aziende che sono nell'Expo sono indagate, con le cooperative che prendono l'appalto con il 30% in meno e poi fanno una variazione e recuperano il 30%. Ecco dove va il debito".

"Uscire dall'Euro si può" - "Si può uscire unilateralmente dall'Euro. E' un trattato internazionale. La mia idea è mettere un referendum: se non accettano le condizione che indichiamo ce ne andiamo", spiega Beppe Grillo.

"Rinegoziare trattati" - La strategia è far capire che i cinque stelle sono pronti a sbattere i pugni sul tavolo. Grillo spiega che "il M5S intende rinegoziare i trattati europei", mettendo in discussione anche la stessa permanenza dell'Italia nella moneta unica. "O rispettano le nostre condizioni o faremo un referendum sull'Euro", minaccia. "Una parte di questo debito è immorale. Facciamo quel che ha fatto la Germania nel 1953 che ha pagato la metà dei debiti di guerra e poi con l'unificazione con Kohl ha pagato pochissimo".

D'altronde, per il capo politico del M5S, le cause della crisi sono nella errata politica economica dell'Ue e della Bce: "la maniacale attenzione all'inflazione che porta alla crisi". Grillo non vuole però passare per anti-europeista. Cita la nascita degli Stati Uniti d'America dove "la prima cosa che i primi nove Stati fecero e' mettere in comune i debiti". "L'Europa avrebbe potuto salvare la Grecia ma non l'ha voluto fare", conclude. 

"Renzi? Non voglio neanche dire il suo nome - "Ecco perché abbiamo questo pupazzo Renzi. Non voglio neanche dire il suo nome", afferma cercando più volte di non citare il suo nome. "Se il Pd ha espresso come risposta questo qui, voglio capire che domanda si sono fatti - aggiunge -. Uno che resuscita un morto come Berlusconi e fa una legge elettorale con il morto e con Verdini, un massone. In tre si mettono in una stanza è fanno la legge elettorale. E poi siamo noi i non democratici".

"Letta lo avevano già deciso" -  Dichiarazioni importanti poi sulla chiamata di Letta da parte di Grillo. "Le consultazioni di Pier Luigi Bersani con noi le hanno fatte per mandarlo al macello e ho le prove", ribadisce. "L'ambasciatore inglese invitò me e Casaleggio a pranzo. C'eravamo io, lui e poi ci ha detto che Letta era al piano di sopra. Questo succedeva un mese prima di Gargamella. Vuol dire che i giochi erano già fatti", afferma. 

Letta: farneticazioni - "Farneticazioni". Così sono state definite le dichiarazioni di Grillo dall'ex premier Letta che in nottata risponde al leader di M5S con un tweet. 

"Napolitano è il responsabile sfracello politico" - "Napolitano si è raddoppiato la carriera. Lui è il responsabile dello sfracello politico e dei partiti, delle larghe intese. L'impeachment non l'hanno neanche letto. E' durato 20 minuti. Continueremo su quella linea perché - ha aggiunto Grillo - lui ha distrutto le intercettazioni. Quando c'è stato il movimento M5S che ha fatto il 25% ha detto che non c'è stato nessun boom". 

"Multa di 250mila a chi dopo le dimissioni non va a casa" - "Alle Europee noi mettiamo il recall come negli Usa. Se gli elettori che ti hanno mandato in Europa ti sconfessano on line, torni a casa o paghi 250mila euro", continua il comico. "Io voglio che ci sia il vincolo di mandato: quando c'erano i galantuomini poteva non esserci, ma ora no. Se non c'è lo mettiamo noi".

"In Ucraina ci sono dietro gli americani" - "Un governo è stato cacciato dalla piazza. Vorrei capire perché un governo che vince le elezioni viene mandato a casa. Chi c'è nella piazza? Chi sparava sulla folla in piazza a Kiev non erano i russi", prosegue. "Lì ci sono forze statunitensi - aggiunge -. E' una situazione complessa".

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