venerdì 21 marzo 2014

Scandalo infrastrutture Lombarde, il gip: i vertici della Regione sapevano

MILANO - Da mail scambiate tra l'ex dg Rognoni e l'avvocato Leo nel 2008 "si ottiene la definitiva conferma che i conferimenti dei contratti legali erano chiaramente viziati, ma si denota soprattutto la piena consapevolezza di tutte le parti in causa di agire in un ambito di diffusa illegalità, compresi i vertici della Regione Lombardia". Lo si legge nell'ordinanza del gip di Milano che ha decapitato l'ex vertice del colosso regionale Infrastrutture Lombarde, che sovrintende a tutti i più grandi appalti di opere pubbliche in Lombarfia, a partire dai lavori per l'Expo, con l'arresto di 8 persone compreso l'ex direttore generale Rognoni.
Ieri l'ex dg di "Infrastrutture Lombarde" Antonio Giulio Rognoni e il capo dell'ufficio gare e appalti della "Infrastutture lombarde societá per azioni" (Ilspa), Pierpaolo Perez, erano stati arrestati dalla GdF di Milano su ordine del gip Andrea Ghinetti, con l'accusa di associazione per delinquere, turbativa d'asta, truffa alla Regione e falso. 
Ad Antonio Rognoni, dg dimissionario della società interamente partecipata dalla Regione Lombardia, Infrastrutture Lombarde, vengono contestati dalla Procura di Milano e nell'ordinanza del gip ben 66 capi di imputazione che vanno dall'associazione per delinquere, alla turbativa d'asta, alla truffa all'Amministrazione regionale fino al falso.
Nell'inchiesta milanese sono state poste agli arresti domiciliari altre sei persone. Al centro dell'indagine ci sono affidamenti esterni di incarichi come consulenze legali e controlli sugli appalti che sarebbero stati conferiti in modo illecito. Rognoni, che si è dimesso nei mesi scorsi dalla carica di direttore generale di Infrastrutture Lombarde, risultava già indagato per turbativa d'asta nell'ambito del'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm di Milano Antonio D'Alessio e Paola Pirotta su un appalto relativo all'Expo 2015. In particolare, in relazione all'appalto sulla cosiddetta 'Piastra' dove deve essere costruita la piattaforma per l'esposizione universale.



M5S contesta Maroni  - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, è stato contestato dal Movimento 5 Stelle durante il suo intervento alla cerimonia in ricordo delle vittime della mafia al Pirellone, all'indomani degli arresti in Infrastrutture lombarde. I consiglieri M5S si sono rivolti a Maroni, dicendo: ''Ci parli di Rognoni, lo vada a dire a qualcun altro come si fa ant'imafia''. E hanno lasciato l'auditorium mentre gran parte degli studenti applaudiva.
Maroni, voglio chiarezza - ''La Regione non ha nulla da nascondere, stiamo leggendo l'ordinanza e sono disponibile a riferire in Consiglio martedì''. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni su Infrastrutture Lombarde, spiegando di essere ''il primo a volere chiarezza'' su ''fatti che riguardano il passato''.
Maroni, per lunedì nuovi vertici  - "Tra oggi e domani sceglieremo i nuovi vertici di Infrastrutture Lombarde, persone altrettanto capaci perch<è ci deve essere continuità" nei cantieri di Expo 2015. L'ha detto il presidente della Regione Roberto Maroni in un incontro sul bilancio del primo anno di mandato, spiegando che i nuovi vertici "saranno presenti lunedì mattina alle 8", in una riunione su Expo."Faremo una commissione d'inchiesta: quanto successo ieri, l'arresto dei vertici di Infrastrutture Lombarde - ha ribadito - mi addolora, ma riguarda fatti del passato".
Verifiche per tutelare Expo  - ''Quanto successo ci costringe a fare verifiche immediate per evitare ripercussioni in particolare per Expo'' e scongiurare che ''si blocchino i lavori'' per l'esposizione del 2015 a Milano, ha poi detto Maroni. A margine della cerimonia per le vittime della mafia, Maroni ha riferito che vedrà a breve il commissario Sala e di aver sentito il ministro Lupi: ''Lunedì faremo un incontro''

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