ROMA - "I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni'. Lo fa sapere Angelino Alfano - tramite la sua portavoce -, dicendo di parlare a nome di tutta la delegazione del Popolo della Libertà: la decisione è relativa al mancato blocco dell'aumento dell'Iva. Non ci sono più le condizioni per restare. Si tratta di un passo indietro anche per un confronto e responsabilità più chiari.
Poco prima Silvio Berlusconi aveva dichiarato irricevibile l'ultimatum di Letta e la decisione aumento Iva 'una grave violazione' dei patti di governo. "Ho invitato la delegazione del Popolo della Libertà al governo a valutare l'opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani'. 'La decisione assunta ieri dal Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, di congelare l'attività di governo, determinando in questo modo l'aumento dell'Iva è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso Premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto".
'Il chiarimento avvenga in Parlamento alla luce del sole e di fronte ai cittadini', ha dichiarato Enrico Letta. Il presidente del Consiglio è stato informato in anticipo dal vicepremier Angelino Alfano di quanto Berlusconi aveva deciso ed è in costante contatto con il Capo dello Stato. Il tentativo di rovesciare la frittata sulle ragioni dell'aumento dell'Iva è contraddetto dai fatti che sono sotto gli occhi di tutti perché il mancato intervento è frutto delle dimissioni dei parlamentari Pdl e quindi del fatto che non era garantita la conversione del dl in legge. E' la posizione di Enrico Letta secondo fonti di P.Chigi.
"Sulla base del comunicato del presidente Berlusconi, i ministri del Pdl si dimettono dal governo Letta in seguito alle posizioni negative prese ieri dal presidente Enrico Letta al consiglio dei ministri. Apprezzo la decisione dei ministri sul terreno di una cristallina condotta scevra da ogni preoccupazione di potere - che ribadisce una netta distinzione dalla sinistra che anche in questa occasione si è assunta gravissime responsabilità - così come ho apprezzato la loro azione di governo. Ma ritengo che una decisione di così rilevante spessore politico avrebbe richiesto una discussione approfondita e quindi avrebbe dovuto essere presa dall'ufficio di presidenza del Pdl e dai gruppi parlamentari il cui ruolo in questa cosi difficile situazione politica andrebbe esaltato sia sul piano delle scelte politiche da prendere sia su quello dell'iniziativa politica". Lo afferma in una nota il deputato Pdl Fabrizio Cicchitto.
"Il M5S non ha suo dna la possibilità di realizzare accordi o alleanze né per Governi normali, né per Governi di scopo". Lo ha detto il senatore Nicola Morra del M5S nell'edizione straordinaria del TgLa7. "Dovremmo valutare fra di noi le situazioni che matureranno - ha poi precisato - ma dal nostro punto di vista non c'e' niente di più democratico che un ritorno alle elezioni". Anche con questa legge elettorale? "Noi siamo stati gli unici insieme a Sel a votare la mozione Giachetti, se loro avessero voluto cambiarla l'avrebbero votata: perché invece non l'hanno fatto?".
"Non si andra' ad elezioni perche' troveremo una soluzione in Parlamento: sono sicuro che in Parlamento c'e' una maggioranza in grado di evitarlo". Cosi' il viceministro Stefano Fassina al TgLa7. "Dobbiamo approvare la legge stabilita' e la legge elettorale perche' se non lo facciamo vuol dire fare del male molto seriamente all'Italia".
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