martedì 20 marzo 2012

Mercato del lavoro, ultima chiamata giovedì Articolo 18, solo Cgil contraria

ROMA - Il prossimo incontro tra Governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro sarà giovedì 22 a palazzo Chigi. Lo ha detto al termine del lungo incontro di oggi il premier Monti. L'appuntamento sarà "conclusivo", si presenteranno i testi definitivi e si farà il verbale. Poi verrà varato un disegno di legge e la parola passerà al Parlamento
Più che alla ricerca di un accordo su un documento di tipo contrattuale, Mario Monti ha impostato la riunione con le parti sociali con l'obiettivo di verbalizzare le varie posizioni al tavolo, sia in accordo che in disaccordo, su cui poi basare la costruzione del testo che il governo porterà all'esame del Parlamento. Monti ha detto anche che sull'articolo 18 "c'è accordo di massima ": solo la Cgil è rimasta contraria. ''Il ministro Forneri ha presentato il quadro complessivo della riforma, sintetizzando tutti i suoi capitoli sui quali e' stato acquisito il consenso di massima delle parti'' e su cui ''il ministro, in dialogo ulteriore con le parti, lavorera' nei prossimi due giorni''. Cosi' ancora il premier Mario Monti al termine del tavolo sul mercato del lavoro.


A quanto si è appreso i licenziamenti economici, avrebbe detto il ministro Fornero durante la riunione, sono risarciti con un indennizzo da 15 a 27 mensilità. «Per i licenziamenti disciplinari il giudice decide o il reintegro, nei casi gravi, o una indennità con massimo 27 mensilità, tenendo conto dell'anzianità» avrebbe detto ancora il ministro. Mentre il reintegro sui licenziamenti discriminatori verrebbe esteso a tutte le imprese, comprese quelle con meno di 15 dipendenti, finora escluse dalle tutele dell'articolo 18. 
La riforma degli ammortizzatori sociali sarà a regime dal 2017 e il 2016 sarà ancora un anno di transizione, avrebbe detto ancora Elsa Fornero, smentendo dunque le ipotesi circolate su un anticipo dell'entrata a regime della riforma nel 2015. Per contrastare «la reiterazione dei contratti a tempo determinato, dopo 36 mesi scatta il tempo indeterminato».



Nessun commento: