giovedì 8 dicembre 2011

Vertice europeo sull'euro oggi e domani a Bruxelles: rischio fallimento. "L'Europa può disfarsi". S&P mette altre banche italiane nel mirino

BRUXELLES - E' tutta in salita la strada che il vertice europeo di oggi e domani dovrà percorrere per mettere la moneta unica al riparo da un naufragio che rischia di travolgere non solo il progetto d'integrazione europea ma anche l'economia internazionale. I segnali giunti dalle capitali e dai mercati alla vigilia dell'appuntamento più importante nella storia dell'Ue sui due grandi capitoli al centro del summit - la riforma dei Trattati e il 'muro' finanziario da erigere a difesa dell'euro - sono stati tutt'altro che rassicuranti.

Nell'Ue la situazione "é grave", "l'euro può esplodere" e "l'Europa disfarsi": lo ha detto il ministro francese degli Affari europei, Jean Leonetti, che paventa una "catastrofe" non solo per il Vecchio continente e la Francia, ma "per tutto il mondo".

Intanto Standard & Poor's ha messo sotto osservazione con implicazioni negative i rating di diverse banche italiane, tra cui Cassa Depositi prestiti, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi Banca, Bnl, Mediobanca, Banco Popolare, Popolare di Vicenza, Veneto Banca. Abbassato da 'BBB+' a 'BBB' e messo sotto osservazione il rating di Banca Carige e Bpm. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg. Standard & Poor's ha annunciato ieri di aver messo sotto osservazione il rating di alcuni grandi gruppi bancari europei.
Quanto al vertice di Bruxelles, la Germania, hanno fatto sapere fonti del governo, è "più pessimista" della scorsa settimana sulla possibilità di raggiungere un accordo complessivo nonostante l'intesa annunciata lunedì dalla coppia Merkel-Sarkozy. Perché, hanno aggiunto le stesse fonti, "un certo numero di Paesi non ha ancora capito la gravità della situazione". E sempre dalla Germania sono arrivate indiscrezioni su un 'no' tedesco all'ipotesi di rafforzare gli strumenti a difesa dell'euro facendo coesistere il fondo salva-Stati (dotato di una potenza di fuoco di 440 miliardi) con l'Esm (il fondo monetario europeo che dovrebbe nascere con un anno d'anticipo nel 2012 con una dotazione di 500 miliardi)
Non a caso il presidente americano, Barack Obama, ha chiamato proprio la cancelliera tedesca, Angela Merkel, fortemente preoccupato dalle conseguenze di un eventuale fallimento del vertice europeo. 

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