martedì 6 dicembre 2011

Monti a Porta a Porta: pochissimi margini di flessibilità


Mario Monti a Porta a Porta
ROMA  - Si serve del salotto di 'Porta a porta' per lanciare un doppio messaggio. Ai cittadini: "Capiranno. Sono salito su un treno in corsa che stava per deragliare". E ai partiti: "Saremo in Parlamento con occhi e orecchie spalancate. Non posso soddisfarmi se mi si dice: 'ti cambiamo il contenuto purche' il saldo non cambi'".
Mario Monti a pochi giorni dal voto della Camera sulla manovra lancia segnali chiari: anche sulla riforma della previdenza, "la misura piu' sofferta" ci sono "pochissimi margini di flessibilita'". Ed ancora: "Le proteste sono giustificate, ma senza la manovra c'e' il rischio di non pagare gli stipendi e e le pensioni". Il Professore sembra, dunque, sbarrare la strada a qualsiasi modifica.
Il presidente del Consiglio sottolinea come il vero costo della politica finora sia stato pagato perche' le forze partitiche "hanno sempre guardato agli interessi elettorali" e non a quelli del Paese. Nel Pdl un gruppo di tecnici e' al lavoro per individuare poche proposte che potrebbero essere recepite. Anche il Pd e ilTerzo Polo invocano "spazio" di manovra. Il Professore mantiene una posizione rigida: "Il Parlamento e' sovrano, ma i tempi sono stretti. E' prematuro dire se metteremo la fiducia ma la finalita' della manovra e' approvarla senza modificarla molto". Il premier guarda ai mercati che, a suo dire, "sono delle bestie feroci" che possono prendere "a schiaffi" i cittadini, percio' "bisogna domarli, ne' inginocchiarsi o demonizzarli".
La situazione economica continua a preoccupare il presidente del Consiglio: "l'Italia - ripete - avrebbe potuto fare la fine della Grecia, la inseguivamo a tre mesi di distanza". Monti ora si prepara alla 'mission' Ue. "L'eurozona va ripensata", ammette senza giri di parole. Il Professore parla di "una settimana cruciale" per il destino dell'euro. E accenna agli appuntamenti dell'8 e del 9 dicembre quando sul tavolo dell'Unione europea arrivera' il piano franco-tedesco per cambiare i trattati europei. Il Professore ha gia' fatto sapere di essere d'accordo sulla necessita' di porre dei vincoli per chi sfora. Ma queste modifiche - questo il 'paletto' che pone - non devono mettere a repentaglio la compattezza dell'Unione. "Non ci deve essere alcuna spaccatura", e' il ragionamento del presidente del Consiglio.


Secondo un sondaggio di Renato Mannheimer, il presidente del Consiglio ha perso nove punti nei sondaggi sulla popolarità dopo il varo della manovra, passando dal 73% al 64% e il premier Mario Monti, ha osservato: "Solo 9 punti? Allora dovevo farla piu' dura...". 

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