ROMA - "Se resta così come è per noi la manovra resta insostenibile:pagano ancora e sempre i soliti, senza fare sforzi. Diciamolo pure è un'operazione un pò bieca. La gente è molto arrabbiata". La leader della Cgil Susanna Camusso, a poche ore dall'incontro informale a palazzo Chigi dei sindacati conferderali e dell' Ugl di questa sera alle 20 con il Presidente del Consiglio Mario Monti, risponde agli "strettissimi margini" opposti ieri dal ministri Pietro Giarda a Pdl-Pd-Terzo Polo alle modifiche sui pensioni e Ici, margini altrettanto ridotti per far rientrare lo sciopero di tre ore di domani indetto dai sindacati contro il decreto 'salva-Italia' che contiene la manovra Monti su cui il Governo, in un Con siglio dei ministri che si riunirà probabilmente domani stesso, porrà la questione di fiducia.
La serata è decisiva per gli aggiustamenti ancora possibili. I lavori delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera riprendono stasera alle 20,30 e si inizierà a votare, con l'obbiettivo di mandare il testo in aula da martedì. Dei 1.300 emendamenti alla manovra presentati nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera ne restano circa 850. "Il 30% è stato dichiarato inammissibile", ha riferito il presidente della commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti. "Il decreto varato dal governo ha un contenuto talmente eterogeneo che rispetto alle altre volte c'è stata più flessibilità sulle ammissibilità", ha aggiunto
Su alcune richieste di modifica c'è convergenza di tutti i gruppi: alzare il tetto delle pensioni escluse dal blocco delle rivalutazioni, dai 900 euro attuali a 1.400; modulare l'esenzione di 200 euro sull'Ici per la prima casa in base al reddito della famiglia e al numero dei figli; prevedere una norma transitoria nella riforma delle pensioni evitando lo "scalone"; rendere meno costoso il ricongiungimento dei contributi versati a più enti.
Il maxiemendamento del Governo che rifomulerà il decreto alla luce della richieste della maggioranza consultata ieri da Giarda e che questa sera torna a riunrisi con Giarda intorno alle 19, forse alla presenza dei capigruppo parlamentari e secondo alcuni dello stesso Premier, arriverà dopo i due step serali con sindacati e forze parlamentari.
Intanto sembra sempre più probabile l'ipotesi della fiducia quando, la prossima settimana, la manovra sarà all'esame dell'Aula. Ufficialmente nulla è deciso, ma l'obiettivo del governo e dei partiti che lo sostengono è uscire dalle commissioni Finanze e Bilancio della Camera con un testo blindato. "E' verosimile che il governo porrà la fiducia per il cospicuo numero di emendamenti", ha previsto ieri il Presidente della Camera Gianfranco Fini.
La serata è decisiva per gli aggiustamenti ancora possibili. I lavori delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera riprendono stasera alle 20,30 e si inizierà a votare, con l'obbiettivo di mandare il testo in aula da martedì. Dei 1.300 emendamenti alla manovra presentati nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera ne restano circa 850. "Il 30% è stato dichiarato inammissibile", ha riferito il presidente della commissione Bilancio, Giancarlo Giorgetti. "Il decreto varato dal governo ha un contenuto talmente eterogeneo che rispetto alle altre volte c'è stata più flessibilità sulle ammissibilità", ha aggiunto
Su alcune richieste di modifica c'è convergenza di tutti i gruppi: alzare il tetto delle pensioni escluse dal blocco delle rivalutazioni, dai 900 euro attuali a 1.400; modulare l'esenzione di 200 euro sull'Ici per la prima casa in base al reddito della famiglia e al numero dei figli; prevedere una norma transitoria nella riforma delle pensioni evitando lo "scalone"; rendere meno costoso il ricongiungimento dei contributi versati a più enti.
Il maxiemendamento del Governo che rifomulerà il decreto alla luce della richieste della maggioranza consultata ieri da Giarda e che questa sera torna a riunrisi con Giarda intorno alle 19, forse alla presenza dei capigruppo parlamentari e secondo alcuni dello stesso Premier, arriverà dopo i due step serali con sindacati e forze parlamentari.
Intanto sembra sempre più probabile l'ipotesi della fiducia quando, la prossima settimana, la manovra sarà all'esame dell'Aula. Ufficialmente nulla è deciso, ma l'obiettivo del governo e dei partiti che lo sostengono è uscire dalle commissioni Finanze e Bilancio della Camera con un testo blindato. "E' verosimile che il governo porrà la fiducia per il cospicuo numero di emendamenti", ha previsto ieri il Presidente della Camera Gianfranco Fini.
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