CREMONA - Gli investigatori hanno trovato nella cassaforte nell'abitazione di Cristiano Doni un computer portatile che l'ex capitano dell'Atalanta aveva negato di possedere. Gli inquirenti sperano ora di trovare sul pc ulteriori elementi a conferma delle accuse e tracce dei contatti con gli altri indagati.. Dalle indagini delle autorità croate, intanto, emerge il tariffario per manipolare i risultati: centomila euro ai giocatori del Grosseto per una sconfitta con uno scarto di almeno due gol
Cominciano oggi gli interrogatori degli arrestati : davanti al giudice l'ex calciatore di Serie B Alessandro Zamperini e il giocatore dello Spezia Calcio Filippo Carobbio.
Cominciano oggi gli interrogatori degli arrestati : davanti al giudice l'ex calciatore di Serie B Alessandro Zamperini e il giocatore dello Spezia Calcio Filippo Carobbio.
Al centro delle indagini resta l'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni.Continuano le ricerche della scheda telefonica intestata a un cittadino romeno e utilizzata da Doni, secondo l'accusa, per comunicare con l'organizzazione.
Proprio sulle comunicazioni telefoniche, Doni ha dimostrato i timori maggiori. Parlando attraverso il cellulare di un amico con Nicola Santoni, il preparatore dei portieri anche lui finito in manette, Doni, parlando in falsetto, raccomanda al suo interlocutore di fare lo stesso. Al centro della telefonata la possibilità di manipolare l'Iphone del preparatore poi sequestrato dalla polizia. "Tramite il computerino cambi il passwordino", spiega Santoni.
Le carte delle indagini croate, intanto, sono state trasmesse in Italia. Dai fascicoli emerge un tariffario da capogiro per truccare i match. Ai giocatori del Grosseto Carobbio, Conteh, Joelshon e Acerbis per la sconfitta in casa della propria squadra contro la Reggina sarebbero stati offerti centomila euro. L'accordo prevedeva due gol di vantaggio degli ospiti, risultato finale con almeno tre reti e nessun gol subito nei primi 15 minuti. Non andò così. Al 90', sull'1-2, Carobbio si rifiuta di calciare un rigore dato al Grosseto. Sul dischetto arriva il capitano Consonni che trasforma e manda in fumo tutto.
Proprio sulle comunicazioni telefoniche, Doni ha dimostrato i timori maggiori. Parlando attraverso il cellulare di un amico con Nicola Santoni, il preparatore dei portieri anche lui finito in manette, Doni, parlando in falsetto, raccomanda al suo interlocutore di fare lo stesso. Al centro della telefonata la possibilità di manipolare l'Iphone del preparatore poi sequestrato dalla polizia. "Tramite il computerino cambi il passwordino", spiega Santoni.
Le carte delle indagini croate, intanto, sono state trasmesse in Italia. Dai fascicoli emerge un tariffario da capogiro per truccare i match. Ai giocatori del Grosseto Carobbio, Conteh, Joelshon e Acerbis per la sconfitta in casa della propria squadra contro la Reggina sarebbero stati offerti centomila euro. L'accordo prevedeva due gol di vantaggio degli ospiti, risultato finale con almeno tre reti e nessun gol subito nei primi 15 minuti. Non andò così. Al 90', sull'1-2, Carobbio si rifiuta di calciare un rigore dato al Grosseto. Sul dischetto arriva il capitano Consonni che trasforma e manda in fumo tutto.
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