mercoledì 14 dicembre 2011

Arrestato un gruppo di esponenti dell'estrema destra "Militia" a Roma: progettavano "una guerra rivoluzionaria"


ROMA - Vasto blitz del Ros contro alcuni esponenti dell'organizzazione di estrema destra "Militia" a Roma. Una decina le perquisizioni, cinque le persone arrestate. Tra le accuse a loro carico anche quella di associazione per delinquere e di azioni contro la comunità ebraica romana e il suo presidente Pacifici, contro la figura del sindaco di Roma Alemanno, di Schifani e Fini, G.Bush e cittadini romeni.
Contro tutti questi soggetti gli arrestati avrebbero prospettato una serie di azioni violente. L'operazione "Lama" dei carabinieri, sviluppo di un'indagine precedente, è coordinata dal pool antiterrorismo della procura di Roma. Gli arresti e le perquisizioni, sia locali che personali, sono iniziate all'alba e riguardano persone inserite tutte nell'estremismo politico di destra.

Ai militanti di "Militia" è stato contestato, oltre al reato di associazione per delinquere, anche la violazione della legge Mancino, la diffusione di idee fondate sull'odio razziale ed etnico, l'apologia del fascismo, il deturpamento di cose altrui, il procurato allarme e le minacce alle istituzioni e ai loro rappresentanti. 
I militanti finiti in arresto volevano "porre le basi di una guerra rivoluzionaria", contrapponendosi alle istituzioni preposte alla repressione, che non riconoscevano. Così si legge infatti nell'ordinanza che prevede per loro la custodia cautelare. In tutto gli indagati sono sedici. Tra i denunciati a piede libero c'è anche un sedicenne, accusato di apologia del fascismo per aver predisposto un "documento-relazione dedicato ai giovani".

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