venerdì 11 novembre 2011

Delitto Claps: Restivo condannato a 30 anni

Danilo Restivo
SALERNO - A 18 anni dall'omicidio di Elisa Claps, Danilo Restivo e' stato condannato a 30 anni di reclusione dal gup di Salerno Elisabetta Boccassini per l'omicidio per motivi abietti. della studentessa potentina Elisa Claps. L'imputato e' stato giudicato con rito abbreviato.
A Restivo è stata anche prescritta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici oltre che la libertà vigilata per tre anni a fine pena.
La sentenza è stata emessa alle 17:05: in aula anche la madre della ragazza 17enne, Filomena Iemma, e il fratello Gildo. 
Il cadavere della studentessa venne ritrovato mummificato nel marzo 2010 occultato nel sottotetto della chiesa potentina della Santissima Trinità
Elisa Claps
Ed è proprio contro la Chiesa che l'avvocato della parte civile Scarpetta e il fratello della vittima Gildo Claps hanno scatenato le proprie accuse. "I sodali del mostro, del serial killer feticista". Non usano mezzi termini parlando di don Mimì Sabia: "Ha mentito sui suoi rapporti di conoscenza con Restivo".
L'imputato non era in aula essendo in carcere in Gran Bretagna per l'omicidio di Heather Barnett, la sua vicina di casa.
La Procura di Salerno sta lavorando su un altro fronte dell'inchiesta incentrato sull'occultamento, sul ritrovamento del suo cadavere, ma anche sui depistaggi, sugli errori commessi.

 "Elisa ha avuto giustizia". Esce commossa dall'aula del tribunale di Salerno Filomena Iemma, la madre di Elisa Claps che ha atteso per 18 anni una sentenza sull'omicidio di sua figlia. "Per me sono stati giorni durissimi - dice - ripercorrere negli ultimi due giorni questi 18 anni con dolore, con angoscia, con il sangue agli occhi.
  Vorrei chiedere all'avvocato Marinelli se e' riuscito a squarciare tutte le nubi e cosa gli resta ormai da squarciare". 
Filomena Iemma, sostenuta dai figli Gildo e Luciano, si rivolge anche alla madre di Danilo Restivo. "Lei che lo ha sempre protetto - dice - chiedendogli di non parlare perche' non venisse fuori la verita', ora deve chiedergli di scrivermi e di dire tutto, cosa ha fatto, chi lo ha aiutato". E un pensiero anche alla diocesi di Potenza. "Sono cattolica, sono credente, sono cristiana, ma non dovevano fare quello che hanno fatto - aggiunge - non a me, non a Elisa". Le ultime parole sono per "tutte le mamme che si trovano nelle mie stesse condizioni. Alla madre di Denise, di Chiara Poggi, di Meredith, di Sara, di Yara, di Emanuela Orlandi, un abbraccio a tutte".  

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