In alto Claudio Monici ed Elisabetta Rosaspina, sotto Domenico Quirico e Giuseppe Sarc ina |
I quattro giornalisti italiani sono stati rapiti nei pressi di Zawiya, citta' della Libia nord-occidentale a 50 km da Tripoli.
La Farnesina ha attivato tutti i canali nella capitale libica "per una soluzione rapida". Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la Presidenza del Consiglio e lo stesso ministro degli Esteri, Franco Frattini, seguono la vicenda minuto per minuto. Il console italiano a Bengasi, Guido De Sanctis, dopo essere riuscito a mettersi in contatto con uno dei giornalisti, ha detto che gli inviati "stanno bene" e ha riferito che nella telefonata hanno detto che al termine del digiuno quotidiano del Ramadan "sono stati anche rifocillati con cibo e acqua". Dall'appartamento in cui sono rinchiusi, che si trova fra Bab Al-Aziziya e l'Hotel Rixos, si vede un noto centro commerciale di proprietà della figlia di Gheddafi, Aisha. De Sanctis ha aggiunto che adesso si stabilirà quali siano le prossime mosse da fare. Il fatto che al giornalista sia stato concesso di fare più di una telefonata può essere comunque "interpretato come un buon segno". Le testate di appartenenza stanno raccontando a loro volta l'accaduto.
La Farnesina ha attivato tutti i canali nella capitale libica "per una soluzione rapida". Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la Presidenza del Consiglio e lo stesso ministro degli Esteri, Franco Frattini, seguono la vicenda minuto per minuto. Il console italiano a Bengasi, Guido De Sanctis, dopo essere riuscito a mettersi in contatto con uno dei giornalisti, ha detto che gli inviati "stanno bene" e ha riferito che nella telefonata hanno detto che al termine del digiuno quotidiano del Ramadan "sono stati anche rifocillati con cibo e acqua". Dall'appartamento in cui sono rinchiusi, che si trova fra Bab Al-Aziziya e l'Hotel Rixos, si vede un noto centro commerciale di proprietà della figlia di Gheddafi, Aisha. De Sanctis ha aggiunto che adesso si stabilirà quali siano le prossime mosse da fare. Il fatto che al giornalista sia stato concesso di fare più di una telefonata può essere comunque "interpretato come un buon segno". Le testate di appartenenza stanno raccontando a loro volta l'accaduto.
"Siamo molto preoccupati" per le notizie relative al rapimento dei giornalisti italiani e "chiediamo il loro immediato rilascio". Questo è il commento raccolto da Michael Mann, il portavoce dell'Alto rappresentante Ue per la Politica estera e la Sicurezza Catherine Ashton. Il portavoce ha quindi osservato quanto sia "importante" che i giornalisti in Libia possano svolgere la loro funzione informativa fondamentale in condizioni di sicurezza. "Per ora non abbiamo altre informazioni rispetto alle notizie provenienti dai media", ha poi detto Mann. L'Ue sta cercando comunque di raccogliere ulteriori elementi utili.
Feriti due giornalisti francesi
Due giornalisti francesi sono rimasti feriti a Tripoli negli scontri intorno al quartier generale di Gheddafi, ma non sono in pericolo di vita. Lo riferiscono le due testate per cui lavorano, l'emittente televisiva pubblica France 2 e il settimanale Paris Match, precisando che i due saranno presto rimpatriati. Bruno Girodon, cameraman di France 2, è stato colpito da una pallottola mentre faceva riprese nei presso del complesso di Bab al-Aziziya. Alvaro Canovas, fotografo di Paris Match, è stato colpito da un proiettile di kalashnikov alla coscia, durante l'ingresso dei ribelli nel compound.
Feriti due giornalisti francesi
Due giornalisti francesi sono rimasti feriti a Tripoli negli scontri intorno al quartier generale di Gheddafi, ma non sono in pericolo di vita. Lo riferiscono le due testate per cui lavorano, l'emittente televisiva pubblica France 2 e il settimanale Paris Match, precisando che i due saranno presto rimpatriati. Bruno Girodon, cameraman di France 2, è stato colpito da una pallottola mentre faceva riprese nei presso del complesso di Bab al-Aziziya. Alvaro Canovas, fotografo di Paris Match, è stato colpito da un proiettile di kalashnikov alla coscia, durante l'ingresso dei ribelli nel compound.
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