Rosaspina, Sarcina, Quirico e Monaci |
TRIPOLI - Due dei quattro reporter italiani rapiti in Libia dai lealisti di Gheddafi hanno chiamato casa: lo scrive il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli in un suo tweet. Si tratta di Claudio Monici di Avvenire e Domenico Quirico de La Stampa. "Quirico e Monici hanno chiamato casa. Segno positivo, si rafforza la speranza di una liberazione. Aspettiamo fiduciosi". Ma fino a questo momento nessun segnale dai sequestratori.
I quattro giornalisti italiani rapiti ieri mattina a Zawiya, lungo la costa libica a 50 km da Tripoli, si trovano ostaggio delle forze lealiste di Muammar Gheddafi in un appartamento nella capitale, tra il bunker di Gheddafi di Bab al Aziziya e l'hotel Rixos, dove si trovavano fino a ieri i giornalisti stranieri. I reporter sequestrati sono Claudio Monici di Avvenire, Domenico Quirico della Stampa, e due inviati del Corriere della Sera, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina.
I rapitori hanno consentito a Monici di telefonare alla redazione del suo quotidiano per raccontare il fatto e per rassicurare che "stanno tutti bene" anche se il loro autista e' stato ucciso. Monici ha aggiunto che mentre erano in macchina alla volta di Tripoli sono stati fermati da un gruppo di civili,probabilmente dei semplici banditi che li hanno malmenati e rapinati di tutto: computer, soldi e telefoni satellitari.
I rapitori hanno consentito a Monici di telefonare alla redazione del suo quotidiano per raccontare il fatto e per rassicurare che "stanno tutti bene" anche se il loro autista e' stato ucciso. Monici ha aggiunto che mentre erano in macchina alla volta di Tripoli sono stati fermati da un gruppo di civili,probabilmente dei semplici banditi che li hanno malmenati e rapinati di tutto: computer, soldi e telefoni satellitari.
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