STOCCOLMA - Il capriccio di un ragazzino. Uno schiaffo del padre per rimproverarlo e un weekend di vacanza si trasforma in tre giorni di galera. La storia arriva da Stoccolma. Protagonista, un consigliere comunale di Canosa di Puglia, un comune a nord di Bari. Il politico pugliese, Giovanni Colasante, 46 anni, ha commesso una "colpa" che per il governo svedese è un reato da punire addirittura con il carcere. Ha dato uno schiaffo al figlio 12enne che faceva i capricci davanti a un ristorante della capitale svedese. Ora, in attesa della sentenza del giudice che si pronuncerà martedì prossimo, Colasante, eletto con una lista civica di centrodestra, ha l'obbligo di firma nella località dove era in vacanza con la famiglia e un gruppo di amici.
Non è chiaro se l'uomo sia stato visto schiaffeggiare il ragazzo da alcuni avventori del ristorante che avrebbero poi chiamato gli agenti, o se sia stato notato proprio dalle forze dell'ordine nell'atto di dare lo scappellotto al figlio. Fatto sta che si è visto circondare, ammanettare e accompagnare al posto di polizia con l'accusa di maltrattamenti su minori.
La legge svedese, infatti, non ammette che i genitori alzino le mani sui figli. Colasante sarebbe dovuto partire insieme alla sua comitiva per una crociera tra i fiordi, ma ha passato invece tre giorni nel carcere di Stoccolma. Scarcerato venerdì scorso, è rimasto in Svezia insieme alla moglie per ottemperare agli obblighi in vista dell'udienza, mentre i compagni di viaggio e i figli sono rientrati a Canosa.
Non è chiaro se l'uomo sia stato visto schiaffeggiare il ragazzo da alcuni avventori del ristorante che avrebbero poi chiamato gli agenti, o se sia stato notato proprio dalle forze dell'ordine nell'atto di dare lo scappellotto al figlio. Fatto sta che si è visto circondare, ammanettare e accompagnare al posto di polizia con l'accusa di maltrattamenti su minori.
La legge svedese, infatti, non ammette che i genitori alzino le mani sui figli. Colasante sarebbe dovuto partire insieme alla sua comitiva per una crociera tra i fiordi, ma ha passato invece tre giorni nel carcere di Stoccolma. Scarcerato venerdì scorso, è rimasto in Svezia insieme alla moglie per ottemperare agli obblighi in vista dell'udienza, mentre i compagni di viaggio e i figli sono rientrati a Canosa.
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