Il presidente dell'Associazione calciatori Damiano Tommasi |
Tommasi accusa la Lega di aver avuto sempre lo stesso atteggiamento, "ogni volta che si stava trovando un accordo ha tirato fuori dal cassetto una richiesta impossibile da accettare. Il problema e' che oggi si fatica ad avere una controparte e questo vale anche per altri soggetti che si sono confrontati con la Lega. Il sistema sta subendo questa situazione di paralisi che porta al muro contro muro, la nostra proposta di stamattina era quella di tendere fino all'ultimo una mano per risolvere una questione che alla fine penso non giovi a nessuno".
Il presidente dell'Aic assicura che "anche ai giocatori dispiace non scendere in campo, non e' un problema economico o di capricci ma da professionisti e' giusto cominciare una stagione con un accordo collettivo sottoscritto. Tutte le obiezioni mosse in questo periodo sono state fatte per arrivare a quello che si e' arrivato oggi".
L'atteggiamento della Lega, sottolinea ancora il rappresentante dei giocatori, "e' stato 'mandateci due righe per dirci che fate sciopero' e non 'mandateci due righe per trovare un accordo'".
Anche in relazione al contributo di solidarieta', uno dei motivi della rottura tra Lega e Aic, l'ultima proposta di Tommasi puntava a "cambiare la scadenza per aspettare che la legge mettere nero su bianco cose che al momento non ci sono ma ha prevalso la linea del no a prescindere e ci adeguiamo. Ma non volevamo questo".
La serie A, a questo punto, slitta al 10 settembre ma non è detto. "Ci confronteremo ancora, la nostra posizione resta che senza accordo non vogliamo cominciare il campionato", chiude Tommasi.
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