ROMA - Dietrofront del governo sulle pensioni. A meno di 48 ore dalle correzioni alla manovra stabilite nel vertice di Arcore il governo ha deciso di fare marcia indietro e far saltare la norma che cancellava il diritto a riscattare il periodo di laurea e quello di leva ai fini del calcolo degli anni di lavoro, a rischio di incostituzionalità.
La decisione di fare un passo indietro sulle pensioni è stata presa in un vertice al ministero dell'Economia tra il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e quello per la Semplificazione, Roberto Calderoli. Sulle pensioni era stata la Lega a fare muro nei giorni scorsi e lo stesso ministro dell'Interno Roberto Maroni aveva chiarito che le pensioni non sarebbero state toccate. Per compensare il mancato gettito dalla previdenza la maggioranza punta sulla lotta all'evasione e domani dovrebbero arrivare gli appositi emendamenti con i quali l'esecutivo punta a racimolare 1,5 miliardi di euro in due anni.
La decisione di fare un passo indietro sulle pensioni è stata presa in un vertice al ministero dell'Economia tra il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e quello per la Semplificazione, Roberto Calderoli. Sulle pensioni era stata la Lega a fare muro nei giorni scorsi e lo stesso ministro dell'Interno Roberto Maroni aveva chiarito che le pensioni non sarebbero state toccate. Per compensare il mancato gettito dalla previdenza la maggioranza punta sulla lotta all'evasione e domani dovrebbero arrivare gli appositi emendamenti con i quali l'esecutivo punta a racimolare 1,5 miliardi di euro in due anni.
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