sabato 7 maggio 2011

Profughi in Australia: il governo pensa di riaprire un centro di accoglienza su una remota isola di Papua Nuova Guinea

Una barca di boat people naufraga in prossimità della costa

CANBERRA  (Australia)  - L'Australia sta pensando di riaprire un centro di accoglienza in materia di asilo su una remota isola di Papua Nuova Guinea.
Un centro australiano  in Papua Nuova Guinea, a Manus Island, era  stato chiuso nel 2008, quando era rimasto rinchiuso soltanto un immigrato. Manus Island, con una popolazione di circa 33.000, è  la quinta isola più grande  del Paese e la maggiore delle Isole dell’Ammiragliato. Si fa notare per giungle fitte, foreste tropicali e montagne .
L'afflusso di migliaia di richiedenti asilo in Australia - boat people in particolare - negli ultimi anni sta riempiendo di centri di detenzione sul continente e anche il primncipale centro  australiano di  Christmas Island. Il governo ha bisogno dunque di costruire nuovi centri di detenzione.
Mentre il governo di Papua Nuova Guinea ha confermato che l'Australia sta parlando con loro di riaprire Manus, il primo ministro australiano si è rifiutato di farlo. Il segretario del ministero degli Esteri di Papua Nuova Guinea, Michael Maue, ha invece confermato le discussioni con l'Australia.
"Al momento, la questione è ancora in esame, almeno da parte nostra - ha detto - Il luogo può essere Manus, ma potrebbe essere altrove".
Ma il primo ministro australiano Julia Gillard ha detto solo che sono in corso discussioni con le agenzie delle Nazioni Unite per trovare una soluzione al problema dei boat people in rapida crescita in Australia. Molti contrabbandieri fanno pagare migliaia di dollari ai profughi in Asia  per il passaggio su imbarcazioni insicure solo per arrivare in acque australiane sperando poi essere salvati dal quasi sicuro naufragio.
"Come primo ministro, quando ho parlato del problema molto complesso del contrabbando di persone ho detto che ero impegnata per una soluzione regionale discutendone con le Nazioni Unite -  ha ribadito Gillard - Quando avremo qualcosa di annunciare come conseguenza di tali discussioni lo faremo".
Il controverso Pacific Solution era il nome dato alla politica del governo australiano, tra il 2001 e il 2007, di trasportare i richiedenti asilo in campi di detenzione su piccole nazioni insulari nell'Oceano Pacifico. Un centro era appunto stato costruito su Manus Island nel 2001.
I difensori della Pacifivc Solution dicono che essa era   riuscita a ridurre il numero dei clandestini che arrivavano nelle acque australiane in barca. Gli arrivi erano scesi da 5.516 nel 2001 a uno nel 2002 dopo l'attuazione di questa politica. Tuttavia, c’erano stati problemi: disordini e un focolaio di malaria nei primi giorni di attvità del centro  e nel 2002 più di 40 richiedenti asilo avevano tentato di fuggire a nuoto in mare.



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