Gli insediamenti di Tanis, visti dal satellite a raggi infrarossi |
Il team ha analizzato le immagini dal satellite in orbita 700 km sopra la terra, dotato di telecamere così potenti che possono riprendere oggetti puntiformi di meno di1 metro di diametro sulla superficie terrestre. Le immagini a raggi infrarossi sono state utilizzate per evidenziare diversi materiali sotto la superficie.
Gli antichi egizi costruivano le loro case e le strutture di mattoni di fango, che era molto più denso del terreno che le circondava, così le forme di case, templi e tombe possono essere ora individuate. "Ciò dimostra come è facile sottovalutare sia le dimensioni sia la scala dei passati insediamenti umani", spiega Parcak. E crede che ci siano più oggetti antichi da scoprire: "Questi sono solo i siti vicino alla superficie. Ci sono migliaia di siti supplementari che il Nilo ha coperto di limo. Questo è solo l'inizio di questo tipo di lavoro".
Le telecamere della BBC hanno seguito Parcak nel suo viaggio in Egitto: nel documentario "Egypt Lost Cities", hanno visitato una zona di Sakkara , dove le autorità non erano inizialmente interessate alla ricerca.
Ma dopo aver appreso che la dottoressa Parcak aveva visto via satellite due potenziali piramidi hanno fatto gli scavi di prova, portando alla luce probabilmente uno dei più importanti siti archeologici in Egitto. Ma la dottoressa Parcak ha detto che il momento più emozionante è stata la visita degli scavi di Tanis. "Avevano scavato una casa di 3.000 anni fa che le immagini satellitari avevano mostrato e il contorno della struttura è risultato perfettamente abbinato alle immagini satellitari. Questa è stata la vera validazione della tecnologia." Le rovine di Tanis sorgono all’estremità di nord-est del Delta del Nilo. E’ un luogo poco sfruttato turisticamente, vista la sua distanza di oltre 70km dal già lontano Zagazig. Per arrivare occorre prendere la macchina e, se si arriva dal Cairo, bisogna prevedere un’intera giornata per la sua visita.
Gli antichi egizi costruivano le loro case e le strutture di mattoni di fango, che era molto più denso del terreno che le circondava, così le forme di case, templi e tombe possono essere ora individuate. "Ciò dimostra come è facile sottovalutare sia le dimensioni sia la scala dei passati insediamenti umani", spiega Parcak. E crede che ci siano più oggetti antichi da scoprire: "Questi sono solo i siti vicino alla superficie. Ci sono migliaia di siti supplementari che il Nilo ha coperto di limo. Questo è solo l'inizio di questo tipo di lavoro".
Le telecamere della BBC hanno seguito Parcak nel suo viaggio in Egitto: nel documentario "Egypt Lost Cities", hanno visitato una zona di Sakkara , dove le autorità non erano inizialmente interessate alla ricerca.
Ma dopo aver appreso che la dottoressa Parcak aveva visto via satellite due potenziali piramidi hanno fatto gli scavi di prova, portando alla luce probabilmente uno dei più importanti siti archeologici in Egitto. Ma la dottoressa Parcak ha detto che il momento più emozionante è stata la visita degli scavi di Tanis. "Avevano scavato una casa di 3.000 anni fa che le immagini satellitari avevano mostrato e il contorno della struttura è risultato perfettamente abbinato alle immagini satellitari. Questa è stata la vera validazione della tecnologia." Le rovine di Tanis sorgono all’estremità di nord-est del Delta del Nilo. E’ un luogo poco sfruttato turisticamente, vista la sua distanza di oltre 70km dal già lontano Zagazig. Per arrivare occorre prendere la macchina e, se si arriva dal Cairo, bisogna prevedere un’intera giornata per la sua visita.
la dottoressa Parcak |
Gli scavi hanno portato alla luce rovine risalenti alla VI dinastia, tra cui enormi blocchi
e frammenti di statue giunti dal tempio di Ramses ad Arnon. Nella necropoli reale, che si trova a sud del tempio, sono state scoperte numerose tombe intatte della XXI e XXII dinastia, incluse quelle di Psusenne I e Sheshonq. Gli splendidi tesori tra cui sarcofagi in argento, maschere d'oro e gioielli appartenuti a faraoni rinvenuti alloro interno si possono ammirare al Museo egizio del Cairo.
e frammenti di statue giunti dal tempio di Ramses ad Arnon. Nella necropoli reale, che si trova a sud del tempio, sono state scoperte numerose tombe intatte della XXI e XXII dinastia, incluse quelle di Psusenne I e Sheshonq. Gli splendidi tesori tra cui sarcofagi in argento, maschere d'oro e gioielli appartenuti a faraoni rinvenuti alloro interno si possono ammirare al Museo egizio del Cairo.
Nel suo periodo di maggiore splendore, durante la XI e XII Dinastia, Tanis, o Djanet per gli antichi egizi, era un città commerciale edificata intorno ad un complesso templare, costituito da un grande santuario consacrato ad Amon circondato da numerosi templi minori e cappelle, racchiuso entro le tipiche mura di mattoni crudi.
Oggi di tutto il compresso ne rimangono solo alcune zone lastricate, invase dalle erbacce, e una profusione di blocchi sparsi, colonne sradicate e statue frantumate
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