ROMA - Il successore di Federica Mogherini (dimessasi perché nominata commissario agli Esteri europeo) alla Farnesina è stallo tra governo e Quirinale. Il premier Matteo Renzi è salito al Colle per un confronto con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per cercare di colmare la distanza di vedute sulle caratteristiche del nuovo ministro. Ma Napolitano avrebbe bocciato i nomi dei papabili. Renzi avrebbe avanzato una rosa di nomi femminili: Lia Quartapelle, deputata 32enne alla prima legislatura con un'esperienza di ricercatrice all'Ispi; la vicepresidente della Camera Marina Sereni; l'ambasciatrice Elisabetta Belloni e Marta Dassù, attualmente nel Cda di Finmeccanica. Per il premier sarebbe determinante mantenere un numero uguale di uomini e donne nel suo governo, motivo per cui avrebbe scartato possibili candidati maschili, tra i quali, in pole, il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli. Anche se una delle opzioni valutate sarebbe stata quella di affiancare a Pistelli la Quartapelle come sottosegretario alla cooperazione.
Secondo il capo dello Stato, però, il criterio della parità di genere non può essere il solo faro che dovrebbe guidare nella scelta del prossimo capo della diplomazia italiana. Napolitano avrebbe dunque invitato Renzi ad aprire una riflessione cambiando metodo: prima vanno valutati i tanti dossier di politica estera, dalla Libia all'Ucraina, che aspettano al varco il prossimo ministro. E dopo, in base alle priorità internazionali, si possono valutare i curricula e le capacità migliori per scegliere il titolare della Farnesina. Che nei desiderata del presidente della Repubblica dovrebbe avere un alto profilo riconosciuto all'estero e capace anche politicamente di affrontare i tanti e delicati fronti internazionali che vedono impegnata l'Italia.
Secondo il capo dello Stato, però, il criterio della parità di genere non può essere il solo faro che dovrebbe guidare nella scelta del prossimo capo della diplomazia italiana. Napolitano avrebbe dunque invitato Renzi ad aprire una riflessione cambiando metodo: prima vanno valutati i tanti dossier di politica estera, dalla Libia all'Ucraina, che aspettano al varco il prossimo ministro. E dopo, in base alle priorità internazionali, si possono valutare i curricula e le capacità migliori per scegliere il titolare della Farnesina. Che nei desiderata del presidente della Repubblica dovrebbe avere un alto profilo riconosciuto all'estero e capace anche politicamente di affrontare i tanti e delicati fronti internazionali che vedono impegnata l'Italia.
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