lunedì 20 ottobre 2014

MILANO, delitto in via Commenda (pieno centro): uomo strangola la fidanzata, che aveva già tentato di uccidere

La casa del delitto
MILANO - Era scampata alla morte già due mesi fa, salvata dalla mano omicida del fidanzato dai vicini di casa, accorsi sentendo le sue urla disperate. Stavolta non ce l'ha fatta: lui l'ha strangolata in casa, al culmine dell'ennesima lite, in pieno centro a Milano. Poi ha chiamato un amico, confessandogli il delitto, e ha atteso in strada gli agenti che lo avrebbero arrestato pochi minuti dopo. E' accaduto a Milano, un omicidio annunciato, dicono chi li conosceva.
Entrambi 42enni, erano conosciuti in zona e dai vicini. Lei dei Navigli, lui figlio di un orologiaio di Porta Romana, erano già stati protagonisti in passato di numerose liti, con lancio di bottiglie e botte. Spesso carabinieri e polizia erano stati allertati da telefonate, ma poi tutto finiva lì.

In una delle ultime liti, lei, con il volto insanguinato, aveva trovato rifugio dai vicini, e lui era stato fermato per poche ore, salvo poi tornarsene a casa già in serata. Quest'ultima volta invece ha ucciso la fidanzata Sonia strangolandola con l'elastico di un portapacchi.

Il 42enne, che lavora nell'orologeria di famiglia e abita in una mansarda sopra all'appartamento dei genitori, dove è avvenuto il delitto, nella centrale via Commenda, ha raccontato che, dopo aver aggredito la donna è sceso dal padre e dalla madre, invitandoli a salire per controllare come si sentiva Sonia, e poi si è allontanato. Il padre è andato nella mansarda, trovando la donna già morta.

L'uomo, poi fermato in piazza Sant'Ambrogio dalla polizia, dopo essere uscito di casa ha ricevuto due telefonate: una della madre, che l'ha avvisato che la fidanzata era morta, e una da parte di un amico, cui avrebbe detto che c'era stata una lite con la fidanzata e che la donna era morta ma che lui non se ne era accorto.


Una telefonata che il reo confesso ha poi detto - nel lungo interrogatorio terminato alle 3 di mattina - di non ricordare ma che ha sconvolto l'amico che ha raccolto il suo sfogo telefonico tanto che, dopo aver detto al 42enne di stare calmo, ha chiamato la polizia.

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