BRUXELLES - Sulla legge di stabilità "come vi avevamo detto non vi sono particolari preoccupazioni e problemi" per l'Italia. Così il premier Matteo Renzi a Bruxelles conversando con la stampa. "Nelle prossime ore sarà chiuso quello che dovrà essere chiuso", ha aggiunto Renzi. Che poi ha precisato: "La discussione sulla politica economica è stata come sempre tosta e accesa". Intanto il presidente della Bce Mario Draghi ha chiesto ai leader della zona euro una "urgente strategia globale" che preveda il "monitoraggio delle misure strutturali" e ha proposto ai leader di presentare "impegni forti e credibili sulle riforme" con un "calendario della loro attuazione" da presentare entro il vertice di dicembre.
Ci sarebbe un'intesa tra l'Italia e l'Ue sulla manovra per una correzione del deficit strutturale allo 0,3%. Lo si apprende a Bruxelles da fonti europee. Un'indicazione che il premier Renzi non commenta direttamente, limitandosi a dire: "Chiuderemo a quello che sapete...". A stretto giro di posta arriva la risposta di Barroso. "Siamo per il massimo della flessibilità entro le regole di Patto esistenti. Quello che la Commissione sta facendo è verificare se c'è o meno una deviazione particolarmente importante rispetto alle regole. La nostra decisione sarà presa la settimana prossima". Renzi, sempre conversando coi giornalisti, ha poi spiegato che il problema dell'Europa non sono gli extra-costi sul bilancio Ue - che hanno scatenato un vero e proprio caso - ma "la tecnocrazia e la burocrazia",
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