Lele Mora |
MILANO - Il sostituto pg di Milano Piero De Petris nel processo d'appello 'Ruby bis' ha chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado a Emilio Fede e Nicole Minetti, rispettivamente di 7 anni e di 5 anni di reclusione. Accogliendo le richieste della difesa, ha chiesto una condanna complessiva a 7 anni e 3 mesi per Lele, portando la pena inflitta in primo grado per i presunti festini ad Arcore da 7 anni a 5 anni e 3 mesi e aggiungendo 2 anni in continuazione per bancarotta.
Lele Mora aveva depositato all'udienza del processo di secondo grado 'Ruby bis' un atto di rinuncia parziale ai motivi di appello, tranne a quelli sulla determinazione della pena e sulla continuazione dei reati. Si tratta, in sostanza, di una sorta di patteggiamento.
L'ex talent scout, attraverso i suoi legali, aveva in sostanza chiesto che i reati per cui è stato condannato vadano ''in continuazione'' con la condanna a lui inflitta nel 2011 per bancarotta. Secondo la difesa di Mora, infatti, l'ex impresario dei vip quando avrebbe indotto alla prostituzione alcune ragazze ad Arcore, lo avrebbe fatto per sanare, attraverso un prestito da parte di Berlusconi e con l'aiuto di Emilio Fede, i conti della sua società, anche se poi quei soldi furono distratti dalla stessa società, la LM Management.
La scelta di Mora ha avuto, duque, il consenso del sostituto pg Piero De Petris e dovrà essere valutata dai giudici della terza sezione della Corte d'Appello.
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