PARMA - Non si fermano a Parma le polemiche sull’alluvione che ha colpito la città quasi due settimane fa e per cui la Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo. Un fax che avvisava dell'allerta 1 è arrivato negli uffici del Comune sabato 11 ottobre alle 13.49. Nessuno però si accorge di nulla e la comunicazione della Prefettura viene protocollata solo il lunedì dopo. Quando è arrivato il fax Pizzarotti a Parma non c’era. In quelle stesse ore era impegnato al Circo Massimo a Roma per la tre giorni del Movimento Cinque Stelle. Dal Comune non parte quindi nessun segnale alla popolazione, fino alle 17.45 di lunedì, quando il primo cittadino su Twitter scrive: «#Parma#alluvione. Non andate in via Po e via Baganza, il fiume ha straripato». Ma ormai era troppo tardi, con il fango che aveva già iniziato a devastare la città emiliana.
"Di fax del genere qui in Comune ne arrivano in continuazione, cosa dovrei fare evacuare la città ogni volta? Piuttosto sarebbero necessari mezzi di controllo come telecamere e sensori basati su dati e rilevazioni reali e non sulle previsioni meteo", si difende il sindaco pentastellato, come riporta il Corriere della Sera.
Pizzarotti intanto mercoledì sarà in Senato in commissione Ambiente per chiedere i soldi dei risarcimenti alla città.
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