BRUXELLES - L'Italia dovrà restituire a Bruxelles circa 235 mila euro di fondi destinati a programmi per i giovani perché non sono stati utilizzati in maniera coerente con le norme comunitarie. Lo ha stabilito oggi il Tribunale dell'Unione europea che ha respinto il ricorso presentato dall'Italia contro la decisione della Commissione. I fondi fanno parte del programma Ue per il periodo fra il 2000 e il 2006 e in particolare il Servizio volontario europeo che prevede il sostegno alla la partecipazione dei giovani a diverse forme di attività di volontariato, tanto all' interno che all'esterno dell'Unione europea. Le somme da rimborsare riguardano due casi diversi. Per il 2007, le attività di formazione hanno beneficiato di un sostegno finanziario comunitario pari al 100% dei costi effettivi fino ad un massimo di 800 euro per partecipante.
Secondo la convenzione stabilita dall'Agenzia italiana Ang e la COmmissione, l'importo massimo del finanziamento per tutte le sue iniziative ammonta a 6,441 milioni, di cui 2,248 per il volontariato. Ma nel 2012, per attività di formazione del 2008, l'agenzia aveva contabilizzato 136.636,24 euro, per la formazione di soli 94 studenti, mentre il massimo consentito era di 84.600 euro. Ecco perché la differenza di 52.036 euro non e' stata ritenuta "ammissibile al finanziamento". A questa cifra, si aggiungono 183.730 euro "indebitamente utilizzate da beneficiari finali e non recuperate" per il periodo fra il 2000 e il 2004.
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