MURMANSK - Le proteste di Greenpeace contro la piattaforma russa di perforazione nell'Artico |
MURMANSK - I trenta attivisti di Greenpeace membri dell'equipaggio del rompighiaccio Arctic Sunrise, tra cui l'italiano Cristian D'Alessandro, si trovano in custodia cautelare in "centri di detenzione provvisoria" per essere interrogati. Il gruppo era stato accusato martedì di "pirateria" dalle autorità russe. Lo ha reso noto l'organizzazione ambientalista.
''Cristian d'Alessandro sta bene, e' in ottime condizioni fisiche e psicologiche'': lo ha riferito all'ANSA il console generale di San Pietroburgo Luigi Estero, dopo che il suo vice ha incontrato il giovane a bordo della Sunrise, ancorata a Murmansk in seguito al blitz contro la prima piattaforma petrolifera artica russa Gazprom. ''Cristian ha riferito di non aver subito alcun maltrattamento e di voler rassicurare la famiglia'', ha aggiunto il console generale. Il suo vice, Francesco Cimellaro, ha potuto incontrarlo a bordo della nave, come hanno fatto i diplomatici e i funzionari consolari della quindicina di Paesi cui appartiene la maggioranza dei 30 attivisti della Sunrise, tutti stranieri, tranne quattro russi. Il giovane ha ribadito il carattere pacifico del blitz contro la piattaforma petrolifera e ha precisato di essersi imbarcato con un regolare contratto da marittimo, che scade a novembre.
Entro due giorni le autorità decideranno sul rilascio o meno dei fermati. Nei primi interrogatori non è stata contestata la pirateria ma la violazione di alcuni articoli del diritto amministrativo russo, si apprende in ambienti diplomatici. In tal caso si ridimensionerebbe il quadro accusatorio iniziale evocato dal portavoce del comitato investigativo russo, almeno per i militanti che non hanno partecipato al tentativo di scalare la piattaforma.
L'attivista italiano è entrato a far parte dell' equipaggio internazionale delle navi dell'associazione ambientalista a inizio 2013, dopo vari anni di volontariato nel Gruppo Locale di Napoli. E' stato fermato dalle autorità russe insieme ad altri 29 militanti di Greenpeace e membri dell'equipaggio dell'Arctic Sunrise, dopo le proteste contro la piattaforma Prirazlomnaya di Gazprom. Il reato di pirateria, per ora non contestato agli attivisti, prevede fino a 15 anni di carcere.
La rompighiaccio battente bandiera olandese è stata rimorchiata nella rada di Murmansk, nell'estremo nord russo. A prenderne possesso era stato un commando della guardia costiera, che aveva agito sparando anche alcuni colpi in aria come avvertimento. Alcuni attivisti che avevano tentato di salire sulla piattaforma erano stati fermati e trattenuti per qualche ora.
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