ROMA - All'Italia non e' stato chiesto, almeno finora, l'utilizzo di basi poste sul territorio nazionale in vista di una eventuale azione militare di altri Paesi in Siria. E, comunque, se questa azione avvenisse al di fuori dell'egida Onu, l'utilizzo delle basi sarebbe escluso. Lo apprende l'ANSA da fonti governative.
Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyah ha annunciato che ''A fronte di ogni tentativo di colpirci, risponderemo e risponderemo con forza. stato di Israele e' pronto - ha aggiunto - ad ogni scenario''. Netanyahu ha detto anche che Israele non ''e' parte alla guerra civile in Siria''.
“L'attacco chimico su Damasco non può restare senza risposta'' e la Francia è ''pronta a punire chi ha preso la decisione di colpire col gas degli innocenti''. Lo ha affermato il presidente Francois Hollande, parlando in apertura della conferenza degli ambasciatori. La Francia non ha nessun dubbio sul fatto che un attacco chimico sia avvenuto in Siria e che sia stato sferrato dalle forze di Assad. Lo dicono fonti diplomatiche di Parigi, aggiungendo che "e' inaccettabile" e "la Francia non verra' meno alle sue responsabilita' per rispondere".
Una serie di attacchi limitati contro la Siria in rappresaglia per l'uso di armi chimiche potrebbero essere lanciati "a partire da giovedi'". Lo ha detto alla Nbc una fonte dell'amministrazione Usa. "Tre giorni di raid" sarebbero limitati nell'obiettivo e mirati a mandare un messaggio al regime di Damasco, ha detto la fonte.
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