PARIGI - La Francia non arretra davanti alla crisi siriana e al "no" all'attacco arrivato da Londra e auspica una azione "proporzionata e ferma". Ma è l'Italia a fare pressing sugli alleati mettendo in guardia gli alleati dal rischio di "un deflagrazione mondiale".
In una intervista rilasciata oggi, il presidente francese, Francois Hollande, non ha escluso degli attacchi aerei prima di mercoledì, giorno della riunione del Parlamento transalpino per un dibattito sulla Siria. "Una serie di indizi punta nel senso della resposabiltà del regime di Damasco", ha affermato, riferendosi al presunto attacco con le armi chimiche che ha provocato centinaia di morti il 21 agosto alla periferia della capitale siriana.
"A volte non è proprio saggio buttare dei fiammiferi in una polveriera": è stato invece l'appello del ministro degli Esteri Emma Bonino, intervistata da Skytg24, contraria a un intervento militare in Siria. La titolare della Farnesina ha quindi avvertito che da "un conflitto drammatico e terribile, corriamo veramente il rischio di una deflagrazione addirittura mondiale": "Senza il mandato dell'Onu, la Siria ovviamente reagirà, non è Belgrado, e dobbiamo anche temere come possano reagire Hezbollah, Russia e Iran", ha sottolineato il ministro.
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