LONDRA - Non passa al voto del parlamento la mozione del governo britannico a sostegno di un eventuale intervento in Siria. ''Mi e' chiaro che il parlamento britannico e il popolo britannico non sono favorevoli ad un'azione. Agiro' di conseguenza'', ha detto il premier David Cameron in reazione alla bocciatura subita dalla mozione del suo governo (285 no, 272 sì).
La Casa Bianca lascia intendere che gli Usa potrebbero agire da soli, anche perché si tratterebbe di un'operazione limitata per la quale non sarebbe necessaria una coalizione. Il presidente americano Barack Obama non ha ancora preso una decisione e continua a valutare le opzioni a disposizione. Ma il no dei Comuni sembra incrinare l'asse fra Stati Uniti e l'alleato speciale inglese, che li ha affiancati in ogni importante operazione militare intrapresa da Washington, dall'invasione di Panama del 1989 in poi.
Il rapporto dell'intelligence che mostra le responsabilità' di Assad dovrebbe essere diffuso nelle prossime ore. Nessuna informazione - riferiscono i parlamentari - e' stata offerta su un tempistica di un eventuale attacco e su chi ne paghera' i costi. Secondo indiscrezioni, un'eventuale misura sara' presa una volta che gli esperti dell'Onu lasceranno la Siria. Gli ispettori delle Nazioni Uniti lasceranno il paese sabato.
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