ROMA - Il presidente Eaposito legge la sentenza |
"La strada maestra da seguire è sempre stata quella della fiducia e del rispetto verso la magistratura, che è chiamata a indagare e giudicare in piena autonomia e indipendenza alla luce di principi costituzionali e secondo le procedure di legge". Lo afferma Giorgio Napolitano in una nota diffusa dal Quirinale che cosi' prosegue: ''In questa occasione, attorno al processo in Cassazione per il caso Mediaset e all'attesa della sentenza, il clima è stato più rispettoso e disteso che in occasione di altri procedimenti in cui era coinvolto l'on. Berlusconi. E penso che ciò sia stato positivo per tutti. Ritengo ed auspico che possano ora aprirsi condizioni più favorevoli per l'esame, in Parlamento, di quei problemi relativi all'amministrazione della giustizia, già efficacemente prospettati nella relazione del gruppo di lavoro da me istituito il 30 marzo scorso. Per uscire dalla crisi in cui si trova e per darsi una nuova prospettiva di sviluppo, il paese ha bisogno di ritrovare serenità e coesione su temi istituzionali di cruciale importanza che lo hanno visto per troppi anni aspramente diviso e impotente a riformarsi", conclude.
''La sentenza va rispettata, eseguita e applicata''. Sono le prime parole del segretario del Pd, Guglielmo Epifani, a commento della decisione della Cassazione sul processo Mediaset. "Il Pd, per il rispetto che si deve alla separazione dei poteri, chiede a tutte le forze politiche, e al Pdl in particolare di esprimere comportamenti rispettosi delle funzioni e dei poteri della Cassazione e di non usare forzature istituzionali, a seguito di una sentenza che muove dall'accertamento dei fatti e non da pregiudizi''. Lo dice il segretario del Pd, Guglielmo Epifani.
Subito dopo la lettura della sentenza della Cassazione a Palazzo Grazioli è arrivato tutto lo stato maggiore del Pdl. Tra i primi a giungere a via del Plebiscito i due capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta, il coordinatore del partito Denis Verdini e il senatore pidiellino Altero Matteoli.
''Ora bisogna vedere chi si dimette dei ministri del Pdl, immagino che una come la Biancofiore si dimetterà''. Lo dice Guido Crosetto, ex Pdl ora passato a Fratelli d'Italia a Sky Tg24 dopo aver ascoltato la sentenza della Corte di Cassazione su Mediaset. La condanna di Silvio Berlusconi a quattro anni di carcere e il rinvio per l'interdizione dai pubblici uffici è la breaking news di tutti i media mondiali. Dalla Bbc a Skynews, ai francesi Le Monde e Le Figaro, la notizia apre i siti dei maggiori quotidiani e tv internazionali.
"Questo Paese era famoso per essere la culla del diritto. Oggi ne è diventato la tomba, gestita da una corporazione di becchini in toga che hanno consumato il delitto perfetto di eliminare dal panorama politico per via giudiziaria il leader di un intero popolo eletto democraticamente. Onore e solidarietà a Silvio Berlusconi, di certo più innocente e pulito di chi l'ha condannato ingiustamente". Lo scrive in una nota Luca d'Alessandro, segretario della commissione Giustizia alla Camera.
Nessun commento alla decisione della Cassazione sul processo Mediaset da parte del procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati che si è limitato a spiegare che "la pena principale è definitiva ed è eseguibile".
"Sentenza vile e cazzona". Il direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara, commenta così su Twitter e sul sito del quotidiano la decisione della Cassazione sul processo Mediaset.
"Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989". Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo subito dopo la sentenza della Cassazione. "Il Muro divise la Germania per 28 anni. "L'evasore conclamato, l'amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto, paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere. Un muro d'Italia che ci ha separato dalla democrazia. Oggi questo muro, da tempo un simulacro, un'illusione ottica, tenuto in vita dagli effetti speciali dei giornali e della televisione, è caduto", ha aggiunto Grillo nel post sul blog.
"Sentenza vile e cazzona". Il direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara, commenta così su Twitter e sul sito del quotidiano la decisione della Cassazione sul processo Mediaset.
"Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989". Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo subito dopo la sentenza della Cassazione. "Il Muro divise la Germania per 28 anni. "L'evasore conclamato, l'amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto, paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere. Un muro d'Italia che ci ha separato dalla democrazia. Oggi questo muro, da tempo un simulacro, un'illusione ottica, tenuto in vita dagli effetti speciali dei giornali e della televisione, è caduto", ha aggiunto Grillo nel post sul blog.
Nessun commento:
Posta un commento