ROMA - "Alcuni di noi sono stati maltrattati e parecchio. E sono state usate anche pistole elettriche". La denuncia è di Marco Ramazzotti Stockel, l'italiano a bordo della nave "Estelle" fermata sabato dalle autorità israeliane e atterrato poi a Fiumicino. L'attivista ha poi sottolineato che "l'arrembaggio" è stato tutt'altro che pacifico. "Siamo stati circondati da quattro navi da guerra, un portaelicotteri, due grandi motoscafi e 6-7 scafi più piccoli".
Stockel ha quindi ricordato che "nessuno ha reagito con violenza. Qualcuno come me, una volta che ci hanno puntato addosso le armi, si è seduto e si è messo ad aspettare. Gli altri facevano più confusione intonando slogan". "Tra gli attivisti - ha ancora sottolineato - qualcuno è stato malamente ammanettato mentre da parte dei militari c'è stata anche un po' di cattiveria perché gli israeliani hanno usato, in modo brutale, anche pistole elettriche. Su una persona amica le hanno usato per ben cinque volte".
"Credo di essere stato l'unico della Flotilla ad essere stato immediatamente soccorso dalle autorità diplomatiche" del proprio Paese, ha sottolineato Ramazzotti Stockel.
"Ringrazio il segretario di ambasciata che mi aspettava e che, con estrema gentilezza mi ha portato via fino al luogo, teoricamente di detenzione, dove dovrei essere stato rinchiuso", ha quindi aggiunto Stockel, il primo tra gli attivisti della Flotilla ad essere rientrato da Israele. Sulle lunghe ore di silenzio tra il momento dell'intervento della marina israeliana - attorno alle 11 - e la notizia del rimpatrio, l'italiano ha infine ricordato come "gli israeliani ci abbiano sequestrato tutto. Non potevamo comunicare, ci avevano portato via tutto".
"Credo di essere stato l'unico della Flotilla ad essere stato immediatamente soccorso dalle autorità diplomatiche" del proprio Paese, ha sottolineato Ramazzotti Stockel.
"Ringrazio il segretario di ambasciata che mi aspettava e che, con estrema gentilezza mi ha portato via fino al luogo, teoricamente di detenzione, dove dovrei essere stato rinchiuso", ha quindi aggiunto Stockel, il primo tra gli attivisti della Flotilla ad essere rientrato da Israele. Sulle lunghe ore di silenzio tra il momento dell'intervento della marina israeliana - attorno alle 11 - e la notizia del rimpatrio, l'italiano ha infine ricordato come "gli israeliani ci abbiano sequestrato tutto. Non potevamo comunicare, ci avevano portato via tutto".
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