venerdì 26 ottobre 2012

Terremoto del Pollino: il pensionato di Scalea stroncato da infarto è morto per aiutare i nipoti


SCALEA - Dopo la scossa è sceso in garage, ha spostato la macchina e l'ha parcheggiata in un posto tranquillo affinché potesse essere utilizzata dai suoi nipoti se costretti a trascorrere la notte fuori casa. Rientrato nel suo appartamento a Scalea (Cosenza) per prendere qualche coperta, Francesco Longo, pensionato di 84 anni, ha avvertito un forte dolore al petto. Quando i soccorsi, allertati dai parenti, sono giunti sul posto, era troppo tardi. 
Come negli ultimi anni della sua vita, anche durante la notte del terremoto Longo ha pensato ai suoi nipoti, ai quali si dedicava a tempo pieno. Non voleva fossero costretti a passare la notte all'addiaccio e, per questo, ha deciso di mettersi alla guida.
Operaio Enel in pensione, Longo soffriva di problemi di cuore e, secondo il medico che l'ha soccorso, non ha retto alla tensione provocata dal terremoto che, nella notte tra giovedì e venerdì, ha colpito il Cosentino.
"Era sempre con i suoi nipoti - raccontano a Scalea, il paese in provincia di Cosenza dove abitava Francesco Longo - Era una persona mite e aveva una sorta di venerazione per i figli dei suoi figli". In tantissimi, nonostante i disagi causati dalle scosse, hanno voluto dire addio a Francesco Longo e stringersi alla sua famiglia raggiungendo la camera ardente.

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