TORINO - Alcune decine di manifestanti del movimento No Tav hanno trascorso la notte nei pressi del cantiere della Tav Torino-Lione a Chiomonte (Torino). Sul posto c'è stata una copiosa nevicata e i manifestanti sono in attesa degli espropri dei terreni che cominceranno stamani. All'alba attivisti si sono radunati a Giaglione per poi raggiungere il cantiere. I proprietari dei terreni sono stati convocati in mattinata a Chiomonte.
Comincia dunque in Valle di Susa l'iter, che si annuncia complicato, per gli espropri temporanei dei terreni del cantiere della ferrovia. Una settantina i simpatizzanti No Tav, proprietari dei piccolissimi appezzamenti acquistati per rallentare le procedure, che sono stati convocati per il sopralluogo e per tutti gli adempimenti di rito. Il movimento annuncia una grande mobilitazione di protesta estesa a tutto il territorio nazionale che sarà organizzato nel segno dello slogan "11 aprile, No Tav in ogni città".
I proprietari sono stati convocati alle 9 dalla parte opposta del cantiere, a Chiomonte, alcuni chilometri più lontano. Anche lì i No Tav intendono cercare di dar vita a proteste con lo scopo di "inceppare la macchina degli espropri".
E a Susa (Torino) si terrà, alle 17, un nuovo ritrovo di militanti, per "raggiungere la Clarea e organizzare altre iniziative contro l'occupante". La polizia e i tecnici delle ditte incaricate stanno però perfezionando il dispositivo di new jersey e barriere per ostacolare l'accesso. E nel resto d'Italia si preparano cortei, presidi, assemblee, biciclettate e altro. Finora le città che, da Nord a Sud, hanno aderito all'appello dei No Tav sono 35.
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