Aung San Suu Kyi con i suoi sostenitori |
RANGOON - Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha incontrato Aung San Suu Kyi nella casa del premio Nobel sul lago a Rangoon. "Lavoreremo insieme ad Aung San Suu Kyi e a tutte le istituzioni sinceramente impegnate nel processo di reale transizione" democratica, ha detto Terzi. Il capo dell'opposizione birmana ha invece ricordato che "l'Italia ha sostenuto il movimento democratico per decenni e ci aspettiamo lo stesso sostegno in futuro".
Il ministro, che era accompagnato dall'inviato speciale dell'Unione europea per la Birmania Piero Fassino, attuale sindaco di Torino, ha da parte sua invitato la leader birmana a "recarsi presto in Italia per visitare Torino e tutte le altre città italiane, che in questi anni le hanno dato la cittadinanza onoraria". Terzi ha raccontato ai giornalisti i dettagli sul suo incontro con San Suu Kyi, avvenuto nella casa di Rangoon, che per anni è stata anche la prigione del capo dell'opposizione.
ministri teri, birmania, visita birmania, aung san suu kyi, io Nobel per la pace è stata eletta per la prima volta alla Camera bassa, ndr). Il popolo birmano può contare sul pieno sostegno dell'Italia nell'assicurare che la transizione democratica non torni indietro", ha aggiunto Terzi auspicando "l'incondizionato rilascio di tutti i rimanenti prigionieri politici e la fine delle violenze sulle minoranze etniche".
Il ministro ha quindi ribadito nella stessa conferenza stampa quanto detto nell'incontro con il presidente Thein Sein a Naypyidaw: l'apertura della comunità internazionale e la sospensione delle sanzioni europee "saranno irreversibili, se anche il processo democratico sarà irreversibile". Un cammino su cui Terzi si è detto "cauto ma ottimista".
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