giovedì 26 aprile 2012

Argentina: il Senato dice sì alla nazionalizzazione della compagnia petrolifera YPF, togliendola alla spagnola Repsol




BUENOS AIRES - Il Senato argentino ha approvato la controversa decisione di nazionalizzare la compagnia petrolifera  YPF con 63 sì, 3 no e 4 astensioni con l’esporrio del 51% delle azioni in mano al privato.
Il piano di togliere alla società spagnola Repsol la propria partecipazione di controllo in YPF è stata annunciata la scorsa settimana dal presidente Cristina Fernandez de Kirchner. La mossa è stata condannata dalla Spagna e l'UE ha detto che potrebbe portare il caso alla World Trade Organization. Il piano si è però rivelato popolare in Argentina. La proposta sarà ora trasmessa alla Camera per l'approvazione. La Fernandez e gli alleati controllano entrambi i rami del Congresso e persino alcuni legislatori dell'opposizione hanno sostenuto la nazionalizzazione.
"Il Disegno di legge del governo non riflette una decisione capricciosa o casuale", ha detto il senatore della maggioranza Marcelo Fuentes  - E 'un risultato logico derivante dalla necessità di invertire il pensiero del libero mercato nella politica energetica."
Alcuni osservatori hanno avvertito che la nazionalizzazione potrebbe avere conseguenze negative per gli investimenti stranieri in Argentina, ma la presidenteFernandez insiste che la mossa si è resa necessaria per ridurre la bolletta energetica dello Stato.
 YPF, la più grande compagnia petrolifera Argentina, è stata privatizzata nei primi anni 1990. Cristina Fernandez accusa Repsol di aver drenato gli utili di YPF non investendo abbastanza per far fronte alla crescente domanda interna. Repsol nega con forza questa affermazione.

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