NEW YORK - "Il manifestante" (The protester) è stato designato dalla rivista americana Time "Person of the Year" per il 2011.
La rivista cita il dissenso in tutto il Medio Oriente che si è diffuso in Europa e negli Stati Uniti e dice che questi manifestanti stanno ridisegnando la politica globale.
L'anno scorso, aveva avuto l’onore della desiognazione il fondatore e CEO di Facebook Mark Zuckerberg.
La segnalazione va a colui o a coloro che la rivista ritiene abbia più influenzato l’anno che sta per concludersi.
Sul sito di Time, un banner che annuncia la nomina della "Persona dell'anno" dice: "Nel 2011, i manifestanti non solo hanno espresso le loro denunce, hanno cambiato il mondo".
Nell'articolo si rievoca l'inizio, quel 17 dicembre del 2010 in Tunisia quando Mohamed Bouazizi, dandosi fuoco, diede il via "alle rivoluzioni" e ricorda le parole della madre di Mohamed, Mannoubia: "Mio figlio si è dato fuoco per la dignità".
Ma quella tunisina, continua Time, è stata soltanto la scintilla: "A Sidi Bouzid e a Tunisi, ad Alessandria e al Cairo, nelle città arabe e in altre città a oltre 6000 miglia dal golfo persiano, sulle coste ell'Atlantico; a Madri e Ateme, a Londra e a Tel Aviv, in Messico, in India e in Cile dove i cittadini si sono mobilitati contro il crimine e la corruzione; a New York e a Mosca e in decine di altre città americane e russe, il grido di rabbia contro i governi e i loro corifei è diventato inarrestabile e ha continuato a rafforzarsi".
Sul sito di Time, un banner che annuncia la nomina della "Persona dell'anno" dice: "Nel 2011, i manifestanti non solo hanno espresso le loro denunce, hanno cambiato il mondo".
Nell'articolo si rievoca l'inizio, quel 17 dicembre del 2010 in Tunisia quando Mohamed Bouazizi, dandosi fuoco, diede il via "alle rivoluzioni" e ricorda le parole della madre di Mohamed, Mannoubia: "Mio figlio si è dato fuoco per la dignità".
Ma quella tunisina, continua Time, è stata soltanto la scintilla: "A Sidi Bouzid e a Tunisi, ad Alessandria e al Cairo, nelle città arabe e in altre città a oltre 6000 miglia dal golfo persiano, sulle coste ell'Atlantico; a Madri e Ateme, a Londra e a Tel Aviv, in Messico, in India e in Cile dove i cittadini si sono mobilitati contro il crimine e la corruzione; a New York e a Mosca e in decine di altre città americane e russe, il grido di rabbia contro i governi e i loro corifei è diventato inarrestabile e ha continuato a rafforzarsi".
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