ROMA - Dalle ciliegie vendute dai 30 euro in su al chilo alle albicocche che arrivano a 20 fino alle pesche offerte a 15 euro al chilo: e' lunga la lista dei prodotti con i prezzi schizzati alle stelle con l'arrivo del Natale. E' quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia che nonostante la crisi sono in molti ad acquistare prodotti ritenuti "snob" che, secondo l'associazione a tutela dei consumatori, pesano sulle tasche, danneggiano l'economia del Made in Italy e concorrono a inquinare l'ambienteperche' trasportati da lontano.
Il consumo durante le feste di fine anno di prodotti fuori stagioneprovenienti di migliaia di chilometri di distanza e' una tendenza checoncorre a far saltare il budget dei cenoni con prezzi superiori ben oltre le dieci volte quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy, e appare del tutto ingiustificata perche' si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri percorsi su mezzi inquinanti che liberano nell'aria gas a effetto serra.
E' stato calcolato che un chilo di albicocche australiane viaggiano per oltre sedicimila km, bruciano 9,4 chili di petrolio e liberano 29,3 chili di anidride carbonica; un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall'Argentina deve volare per piu' di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con aerei.
Nessun commento:
Posta un commento