giovedì 5 maggio 2011

Oggi in consiglio dei ministri il "quarto conto energia"

Il ministro Stefania Prestigiacomo
ROMA - Arriva oggi sul tavolo del consiglio dei ministri il 'quarto conto energia', ovvero il decreto interministeriale per la revisione degli incentivi al fotovoltaico. Il passaggio in cdm sara' solo ''consultivo'', in quanto non necessario, ma e' stato comunque ritenuto opportuno dopo gli attriti tra i ministeri interessati (Ambiente e Sviluppo) e per la delicatezza anche politica del tema
''Abbiamo superato le incomprensioni - dice Prestigiacomo - credo sia un provvedimento che rafforza il settore'' dandogli ''grande prospettiva'' in un ambito ''fondamentale non solo per l'ambiente ma anche per il bilancio energetico''.
L'accordo tra i ministri Prestigiacomo e Romani è stato raggiunto prevedendo una sorta di indennizzo per chi installa i pannelli ricevendo pero' in ritardo l'autorizzazione per l'allaccio alla rete. Poiché per gli incentivi sarà prevista una progressiva riduzione mese dopo mese, l'indennizzo potrà compensare la differenza di tariffa persa a causa del ritardo. ''Se l'allaccio arriva in ritardo ci sarà il risarcimento secondo modalità stabilite dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas'' ha precisato Prestigiacomo.
Sulle rinnovabili ''abbiamo supportato in maniera straordinaria i piccoli impianti fino a 200KW sia sui tetti che a terra - ha spiegato il ministro Prestigiacomo - è veramente un capovolgimento dei criteri precedenti: si spinge assolutamente sui piccoli e si privilegia l'autoconsumo che è poi la finalità fondamentale'', oltre a lasciar spazio ''anche a coloro che fanno i grandi investimenti''.
Alla domanda su chi dovrà risarcire, il ministro Prestigiacomo risponde che il risarcimento dovrebbe provenire da parte del gestore della rete. Secondo Prestigiacomo si tratta di un provvedimento che mira a eliminare la penalizzazione ''dei piccoli impianti che faticano a interloquire'' con l'ente gestore. Credo, conclude il ministro, che ''questo sia un principio sacrosanto'' anche se ci auguriamo che ciò non avvenga.

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