ROMA - Di ritorno dal viaggio-lampo in Iraq per dimostrare che "per la prima volta l'Europa è in prima linea", Matteo Renzi torna a tuffarsi sulle riforme del governo che avrà il suo primo big bang nel consiglio dei ministri del 29 agosto. E mette uno stop al rincorrersi di ipotesi e progetti per trovare le risorse per la legge di stabilità. "Non ci saranno nuove tasse, da aspiranti politici e dai giornali si sono fatte solo chiacchiere agostane", taglia corto il premier, smentendo interventi sulle pensioni e rassicurando i sindacati già sulle barricate e pronti a minacciare l'autunno caldo.
Renzi sa che la coperta è corta e la crescita stenta ma il suo obiettivo resta lo stesso: rispettare il tetto del 3 per cento e far quadrare i conti senza nuove tasse ma aggredendo la spesa pubblica. "Come abbiamo fatto con gli 80 euro, con i quali abbiamo ridotto le tasse ad 11 milioni di italiani, cercheremo di farlo per altre fasce. Ma va ridotta ulteriormente la spesa pubblica visto che si spendono 800 miliardi e sono troppi". La spending review, con i 16 miliardi di tagli pianificati per il 2015, resta per il premier la chiave di volta per trovare le risorse, riconfermare gli 80 euro e magari, anche se lui stesso per primo è scettico, provare ad estendere la platea dei beneficiari. "Se i sindacati vogliono un autunno caldo facciano loro...già l'estate non è stata granchè", è la battuta con cui il capo del governo liquida le preoccupazioni delle parti sociali, con le quali il dialogo non è mai decollato.
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