ROMA - Giorgio Napolitano incontrerà "nei prossimi giorni" anche la Lega, sulla legge elettorale, mentre M5s ha rifiutato l'invito inoltrato dal capo dello Stato. Nella nota del Quirinale si legge che il presidente "ha preso atto con rammarico della decisione del Movimento 5 stelle di declinare l'invito anche ad esso rivolto. Si ricorda che la Presidenza della Repubblica ha sempre, e anche di recente, accolto richieste di incontro da parte del Movimento 5 Stelle, benché spesso accompagnate da attacchi scorretti e perfino ingiuriosi al Capo dello Stato".
Giorgio Napolitano intende agire per evitare che sulla legge elettorale si verifichi una "sovrapposizione" tra Parlamento e Corte costuzionale, chiamata a pronunciarsi se l'attuale normativa non verrà corretta. E' quanto si legge nella nota diffusa dal Quirinale dopo gli incontri di Napolitano con i gruppi di Sel e Fdi.
"L'auspicio del presidente Napolitano - così nel comunicato - è che in materia di modifiche o innovazioni del sistema elettorale, si persegua in Parlamento la più larga condivisione. L'urgenza dell'iniziativa da lui presa ieri rispondeva a quanto affermato pubblicamente dalla tribuna del Congresso dell'ANCI a Firenze: cioè il timore di una sovrapposizione, sul delicato tema della legge elettorale, tra due istituzioni fondamentali, il Parlamento e la Corte Costituzionale".
"Il presidente della Repubblica - prosegue la nota - ha ritenuto e ritiene suo dovere adoperarsi per evitare che ciò avvenga, sollecitando in primo luogo le forze di maggioranza per la loro prevalente responsabilità, ma egualmente le minoranze, e dunque tutte le forze politiche, perché rapidamente, prima dell'udienza già fissata per il 3 dicembre dalla Corte Costituzionale, il Parlamento affermi il ruolo suo proprio intervenendo almeno a modificare la legge vigente nelle norme su cui la Consulta ha già espresso più di una volta serie riserve di costituzionalità".
Giorgio Napolitano intende agire per evitare che sulla legge elettorale si verifichi una "sovrapposizione" tra Parlamento e Corte costuzionale, chiamata a pronunciarsi se l'attuale normativa non verrà corretta. E' quanto si legge nella nota diffusa dal Quirinale dopo gli incontri di Napolitano con i gruppi di Sel e Fdi.
"L'auspicio del presidente Napolitano - così nel comunicato - è che in materia di modifiche o innovazioni del sistema elettorale, si persegua in Parlamento la più larga condivisione. L'urgenza dell'iniziativa da lui presa ieri rispondeva a quanto affermato pubblicamente dalla tribuna del Congresso dell'ANCI a Firenze: cioè il timore di una sovrapposizione, sul delicato tema della legge elettorale, tra due istituzioni fondamentali, il Parlamento e la Corte Costituzionale".
"Il presidente della Repubblica - prosegue la nota - ha ritenuto e ritiene suo dovere adoperarsi per evitare che ciò avvenga, sollecitando in primo luogo le forze di maggioranza per la loro prevalente responsabilità, ma egualmente le minoranze, e dunque tutte le forze politiche, perché rapidamente, prima dell'udienza già fissata per il 3 dicembre dalla Corte Costituzionale, il Parlamento affermi il ruolo suo proprio intervenendo almeno a modificare la legge vigente nelle norme su cui la Consulta ha già espresso più di una volta serie riserve di costituzionalità".
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