ROMA - E' iniziato alle 18 a Palazzo Grazioli l'Ufficio di presidenza del Pdl a cui prende parte Silvio Berlusconi. Dalla riunione sono assenti il coordinatore del partito Sandro Bondi perché all'estero e poi i cinque esponenti governativi: Sacconi, Giovanardi, Schifani, Alfano e Formigoni. Berlusconi ha convocato l'ufficio di presidenza nella versione originaria del 2008, che garantisce ai 'lealisti' una larga maggioranza.
"Nel ribadire la mia piena condivisione del passaggio dal Pdl a Forza Italia, più volte ed in più sedi manifestata pubblicamente,ritengo opportuno non prendere parte ai lavori pomeridiani dell'Ufficio di Presidenza". Lo afferma il capogruppo al Senato, Renato Schifani, spiegando che lavorerà all'unità del partito
L'ex premier - raccontano i fedelissimi - appare determinato ad andare fino in fondo chiamando il vertice del suo partito ad un gesto di lealtà: o con me o contro di me. A quanto si apprende, avrebbe ribadito ad Alfano l'intenzione di andare avanti con Forza Italia e di convocare l'Ufficio di presidenza del partito. Alfano, come già si era capito, ha deciso quindi di non prendere parte all'Ufficio di presidenza lasciando Via del Plebiscito con gli altri ministri del Pdl. "Il mio contributo all'unità del nostro movimento politico, che mai ostacolerò per ragioni attinenti i miei ruoli personali, è di non partecipare, come faranno altri, all'ufficio di presidenza che deve proporre decisioni che il CN dovrà assumere. Il tempo che ci separa dal CN consentirà a Berlusconi di lavorare per ottenere l'unità". Così Alfano.
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