L'attentatore Francesco Furchì e la vittima, Alberto Musy |
TORINO E' morto martedì sera, intorno alle 23, Alberto Musy, il consigliere comunale di Torino vittima di un agguato sotto casa nel marzo 2012. Musy, centrato da sei colpi di pistola, era entrato in coma irreversibile. A dare la notizia della morte sono state fonti vicine alla famiglia. Proprio oggi era prevista la ripresa del processo contro Francesco Furchì, accusato di essere l'autore dell'agguato: ora dovrà rispondere di omicidio volontario.
In una lettera al settimanale "Oggi" Furchì, che continua a proclamarsi innocente, ha detto di volere "una perizia super partes", magari affidata a specialisti di "fuori Piemonte" per evitare che gli esperti possano essere influenzati. Secondo l'imputato, al processo sono emerse "eclatanti discordanze" fra i pareri dei periti che, per conto di accusa e difesa, hanno cercato di stabilire se lui sia davvero "l'uomo con il casco" filmato dalle telecamere sparse per il centro cittadino mentre, a piedi, si aggira nella zona in cui fu teso l'agguato a Musy. Da qui la sua richiesta di una nuova perizia in modo che il tribunale possa "deliberare secondo giustizia al di là di ogni ragionevole dubbio"
"Uno tsunami mediatico mi ha schiacciato sotto un peso intollerabile e umiliante", scrive Furchì, e "auspico - è la conclusione - che emerga inconfutabile una sola verità, la mia innocenza".
"Uno tsunami mediatico mi ha schiacciato sotto un peso intollerabile e umiliante", scrive Furchì, e "auspico - è la conclusione - che emerga inconfutabile una sola verità, la mia innocenza".
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