SOFIA - La Bulgaria chiederà alle autorità greche la 'restituzione' di Maria, la bimba bionda di quattro anni trovata in un campo rom in Grecia, dopo che i test del Dna hanno confermato che i genitori biologici della piccola sono una coppia di nomadi bulgari di Nikolaevo. Lo riferisce l'Agenzia bulgara per la protezione dei bambini, precisando che la piccola non verrebbe affidata ai genitori che l'avevano abbandonata.
La polizia ellenica aveva sottratto Maria dai rom greci con i quali viveva in un campo a Farsala, con il sospetto che non fossero i suoi veri genitori perché non aveva nessuna somiglianza con i due. Attraverso una ricerca internazionale, le autorità' greche avevano scoperto che la piccola era figlia di Sashka e Atenas Rusev, una coppia di nomadi bulgari che hanno altri nove bambini. I due hanno ammesso di aver abbandonato Maria nel 2009 in Grecia, a sette mesi dalla nascita, perche' erano troppo poveri per mantenerla, ma ora vorrebbero riprendere la bambina. Anche la coppia di nomadi greci, attualmente in carcere con il sospetto di aver rapito la piccola, ha espresso la volontà di tenerla. In ogni caso, ha riferito l'Agenzia bulgara per la protezione dei bambini, se la bimba fosse rimandata in Bulgaria e' improbabile che venga restituita alla coppia di nomadi e verrebbe piuttosto trasferita in un centro di emergenza o data in adozione. Attualmente Maria si trova nel centro 'Il sorriso del bambino' di Atene.
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